Difficoltà per il Nomentana Hospital, storica casa di cura di Fonte Nuova ed ex centro Covid-19. Negli ultimi giorni la struttura, infatti, ha certificato un focolaio di oltre cento contagi. Un guaio che non ha portato problemi soltanto alla salute di ospiti della struttura e lavoratori: la clinica ha dovuto chiudere i reparti e 250 dipendenti sono terminati in cassa integrazione. Sul piede di guerra, oltre ai sindacati che chiedono chiarezza, c’è anche il Movimento Cinque Stelle Fonte Nuova.
Le parole sul Nomentana Hospital del Movimento Cinque Stelle Fonte Nuova
Il problema esiste e non si riflette soltanto sulla salute. Si rischia, come dicono i sindacati, una “catastrofe sociale“. Ecco le parole del Consigliere Regionale Valerio Novelli e dei Consiglieri Comunali Alessandro Buffa e Massimo Matricardi del Movimento 5 Stelle: “Purtroppo, ancora una volta il Nomentana Hospital si è trasformato in un focolaio Covid che ha superato i 100 contagi. A fine Marzo ci potevano essere delle attenuanti alla direzione, travolta dalla prima ondata di pandemia e con la situazione maggiormente aggravata dal trasferimento dei 49 pazienti dalla casa di cura di Nerola; ora però non è più possibile tollerare questo nuovo focolaio, che non solo mette a rischio pazienti ed operatori, ma tutto il Comune di Fonte Nuova che ospita la struttura“.
I lavoratori messi in cassa integrazione: “Ad aggravare ulteriormente la situazione- continuano i pentastellati- è la scellerata scelta di mettere in cassa integrazione 250 lavoratori, un’assurdità in termini, infatti, che farà pagare a loro le mancanze organizzative e di gestione della direzione. Riteniamo, inaccettabile che strutture private come il Nomentana Hospital che usufruiscono di importanti finanziamenti dalla Regione Lazio possano, in maniera così superficiale ed in un momento così delicato, scaricare le proprie responsabilità sui dipendenti“.
Passaggio sulla Regione Lazio: “Ha ha il dovere di tutelare la sicurezza delle strutture pubbliche e private e dei territori che le ospitano nonché garantire i livelli occupazionali, soprattutto in un settore, che in questo periodo, ha necessità di mettere a disposizione dei cittadini ogni risorsa per arginare questa pandemia”.
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