Il comune di Roma prende le redini della situazione disastrosa che da tempo colpisce molte famiglie del paese. L’imminente bando – per il trasporto a scuola di alunni disabili – porterà la Tundo spa ad abdicare e a passare il testimone ad un nuovo ente. Tutte le informazioni a fine anno, a quanto riporta RomaToday.
Disastro
Roma punta a salvare il servizio di trasporto degli alunni disabili e a garantire ai 4mila ragazzi che ne usufruiscono la massima efficienza. Il disservizio della società Vincenzo Tundo ha allarmato non solo il comune capitolino, ma soprattutto i suoi dipendenti che non ricevono il normale stipendio. A rimboccarsi le maniche è il neo sindaco di Roma, Roberto Gualtieri che promette l’uscita di un nuovo bando teso a sostituire la società che aveva vinto quello precedente. Stipendi arretrati e nuova emissione dei trasporti sarà la nuova occupazione del sindaco che cerca di rassicurare lavoratori e famiglie.
Inadempienze
Pulmini senza carburante o privi di copertura assicurativa, mezzi malandati e con scarsa manutenzione che non sempre adempiono al loro compito: accompagnare i ragazzi a scuola. Genitori costretti a caricare carrozzine sulle loro auto, a portare a piedi ragazzi con difficoltà motoria, pur di garantire loro il diritto allo studio.
Tundo lavoratori
Oltre alle difficoltà delle famiglie sopra citate, vi è la disperazione dei lavoratori stessi della Tundo spa. Negli ultimi anni i dipendenti hanno percepito lo stipendio con forti irregolarità e 260 di loro sono senza retribuzione dallo scorso maggio. Il servizio dei trasporti per alunni disabili è andato avanti solo per mano di un senso civico più forte nei confronti della fascia più debole e sensibile del Paese.
Sindacati
“La situazione legata al trasporto degli alunni disabili è complicata, come sindacato – afferma Eugenio Stanziale, segretario della Filt Cgil di Roma e Lazio – stiamo cercando una soluzione che garantisca un servizio efficiente agli utenti fragili e dignità per i lavoratori. Purtroppo questa è una pesante eredità dello sfascio della giunta precedente, è chiaro che si sarebbe dovuto intervenire molto prima e invece si è deciso di rimandare nonostante i ripetuti allarmi”.
Con la Tundo che ha deciso di abdicare, il nuovo ostacolo è di natura burocratica per questioni tempistiche e logistiche che riguardano il nuovo bando.
Scritto da Simonetta Chiariello