Un uomo 43 anni ha confessato di aver ucciso Michael Lee Pon, costituendosi alla caserma dei Carabinieri di Tor Vergata, assieme al figlio di soli 16 anni, come riportato da Roma Today. Rimangono ancora un mistero le identità degli altri 3 complici.
Omicidio Michael Lee Pon: le indagini per omicidio

La Polizia è ora a conoscenza del nome e del volto dell’assassino del 50enne filippino Michael Lee Pon, ucciso da una coltellata al torace domenica scorsa in via Anastasio II, nei pressi della stazione della metro Valle Aurelia.
Il presunto killer, un uomo di 43 anni adesso sottoposto a fermo in quanto indiziato per omicidio, si è consegnato volontariamente alla caserma dei Carabinieri di Tor Vergata, assieme al figlio di 16 anni, quest’ultimo denunciato in stato di libertà per concorso nel delitto.
La ricostruzione della tragedia
Gli investigatori, dopo aver ascoltato diverse testimonianze e aver analizzato i frame delle telecamere in loco, sono riusciti a ricostruire le dinamiche della terribile vicenda. Michael Lee Pon sarebbe morto a causa di una semplice discussione: la vittima avrebbe avuto un acceso diverbio con un gruppo di persone, una lite che avrebbe condotto alla rissa. Il cittadino filippino sarebbe stato poi raggiunto vicino alla stazione della Metro A: proprio qui Michael Lee Pon è stato accoltellato in pieno petto, una ferita che gli è costata la vita.
Le indagini continueranno, in quanto gli investigatori non sono ancora riusciti a comprendere il movente dell’assassinio. Restano ancora nell’oscurità le altre 3 persone che avrebbero partecipato alla rissa.
Una tragica vicenda quella di Michael Lee Pon, avvenuta dopo solo qualche giorno da quella attinente all’omicidio di Danilo Lucente Pipitone, anch’egli morto per un apparente diverbio in zona Centocelle.
Riccardo Angiolari
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