Emergono nuovi, orribili, dettagli nella vicenda che ha portato alla morte Willy Monteiro Duarte. Il pestaggio, opera dei fratelli Bianchi, di Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, sarebbe stato così violento da spaccare cuore e polmoni al ragazzo. Diversi organi interni, infatti, presentano danni gravissimi e le molteplici emorragie interne testimoniano la brutalità delle percosse subite. Sono queste le analisi, crude e dolorose, che il medico legale Saverio Potenza, consulente della Procura, ha consegnato ai pubblici ministeri dopo l’autopsia sul cadavere: “È stato vittima di un complesso traumatismo che si è realizzato con più azioni lesive tutte di natura contusiva. la lesività deve essere ricondotta a mezzi di offesa naturali quali calci e pugni. Non è da escludere la possibilità teorica, seppure minoritaria, dell’uso di bastoni, spranghe o altro“.
Omicidio Willy, l’analisi del perito
“Willy era a terra e gli saltavano sopra“. Le testimonianze dei presenti, dopo l’autopsia, prendono sempre più forza. Il medico legale, data la violenza del pestaggio, non è riuscito a capire quale trauma abbia causato la morte di Willy Monteiro Duarte. Il ragazzo, ovviamente, è spirato per le molteplici emorragie riportate durante le percosse: polmoni, pancreas, milza, aorta toracica ed una lesione di sette centimetri al cuore sono state individuate sul cadavere del giovane. A questo quadro clinico, si aggiungono anche ferite all’addome, alla fronte, al torace ed al volto riportate dopo i numerosi calci subiti.
Le analisi del medico legale aggravano, ancor di più, la posizione degli autori del pestaggio che, nella loro linea difensiva, hanno sempre dichiarato di aver preso “parte marginale” al pestaggio accusandosi, di fatto, a vicenda. Intanto, la Procura di Velletri continua a svolgere accertamenti raccogliendo altre testimonianze grazie all’aiuto dei Carabinieri di Colleferro.
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