Omicidio Willy, i fratelli Bianchi accusati anche dall’amico

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Omicidio Willy: “Marco e Gabriele colpivano tutti”, queste le parole di uno degli amici dei due picchiatori che quella sera si è trovato davanti alla scena raccapricciante. Il racconto del testimone combacia perfettamente con quanto riportato dagli altri, tranne per il fatto che secondo lui: “Fu Marco a tirare il calcio, Gabriele nemmeno lo vide Willy”, a quanto riporta la fonte il Corriere della Sera.

Omicidio Willy: la testimonianza dell’amico dei Bianchi

Omicidio Willy: anche l’amico dei fratelli Bianchi inchioda i due fratelli alle loro responsabilità nell’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Davanti ai giudici della Corte d’Assise di Frosinone dichiara: “I fratelli Bianchi picchiavano chiunque si trovassero davanti. Ho visto il calcio tirato a Willy, che è finito contro una macchina parcheggiata. L’ho visto cadere con la faccia in avanti e mai più rialzarsi”. È lo stesso racconto fatto da altri testimoni, ma da un punto di vista interno al gruppo che ha condotto l’aggressione. “Quella sera, insieme a Marco e Gabriele Bianchi, a Michele Cerquozzi e a Omar Shabani siamo andati a bere una cosa a Colleferro. Poi io e i fratelli Bianchi ci siamo allontanati, appartandoci con tre ragazze al cimitero di Colleferro. Lì ci ha telefonato Cerquozzi che ci diceva di tornare perché stava succedendo un macello per colpa di Francesco Belleggia. Una volta lì abbiamo visto un gruppo di ragazzi e Gabriele ha detto:” questi stanno a litigà veramente”. Marco ha dato tutto gas e si è accostato il più vicino possibile. Marco e Gabriele sono scesi velocissimi dall’auto, ho visto partire tutto con un calcio. I fratelli Bianchi si sono avvicinati, uno dei due ha tirato un calcio frontale con la pianta del piede, colpendo un ragazzo di quella comitiva. Si scagliavano verso chiunque avevano davanti. Il ragazzo, Willy, è finito di schiena contro una macchina, il calcio che gli avevano tirato era stato dato con molta forza. Da lì ho visto un mucchio di ragazzi, i Bianchi colpivano chiunque si trovasse davanti a loro. Omar si è fatto andar via la voce da quanto strillava di stare fermi, che non serviva, mentre Belleggia e Pincarelli erano nella mischia”. Su un unico dettaglio l’amico dei due picchiatori di Artena dice cose diverse dagli altri presenti: “Fu marco a tirare il calcio, Gabriele nemmeno lo vide Willy”. “A dare quel calcio al petto può essere stata solo una persona lucida, allenata, capace di forza, velocità e stabilità” afferma Giovanni Bartoloni, maestro ed esperto di arti marziali, incaricato dal pubblico ministero come perito nel corso del processo.

Fonte: Corriere della Sera

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