Il prossimo 28 marzo avr inizio il processo di secondo grado, davanti alla Corte d’Appello di Roma, per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte. Il giovane cameriere era stato ucciso a calci e pugni a Colleferro, nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2020.
Per l’omicidio sono stati condannati all’ergastolo, in primo grado, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi. A Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, due amici che presero parte alla spedizione punitiva, sono stati invece inflitti rispettivamente 21 e 23 anni.
Omicidio Willy: la linea difesiva degli imputati

Tre dei quattro imputati si trovano già in carcere, mentre il quarto, Belleggia, è ai domiciliari. La loro difesa, secondo quanto riportato dal Corriere, mira alla completa assoluzione o almeno a provare che non si sia trattato di omicidio volontario.
Infatti, secondo la linea difensiva, le percosse inferte al giovane Willy non sarebbero state sferrate con l’intenzione di uccidere. La tesi, quindi, è quella di una lite fra ragazzi finita male.
I legali degli imputati insistono sul fatto che sarebbero stati estratti, in primo grado, solo gli elementi che davano ragione alla tesi accusatoria. Inoltre, dal loro punto di vista, il processo avrebbe avuto una eco mediatica tale da non garantire parità sostanziale tra le parti.
Giulia Guglielmetti
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