Il giorno 11 dicembre 2020, i militari della Guardia di Finanza e della Marina Militare hanno rimosso e fatto brillare un ordigno bellico di aereo della Seconda Guerra Mondiale, rinvenuta in mare, nelle acque antistanti la località “Le Saline”, nel comune di Tarquinia (VT). La bomba è stata rinvenuta, nei giorni scorsi, tra la posidonia e le rocce dei fondali del Comune di Tarquinia (VT). I finanzieri, grazie all’ausilio di speciali metal detector, hanno rintracciato un manufatto metallico cilindrico dalle dimensioni di 70 cm circa di lunghezza ed un diametro di 30 cm,
visivamente ricoperto di concrezioni marine.
Ordigno bellico a Tarquinia: le operazioni
È stata allertata la Prefettura di Viterbo che ha disposto l’intervento d’urgenza dei palombari del nucleo sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi (Sdai) di La Spezia del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (COMSUBIN), per mettere in sicurezza e permettere la libera fruibilità dello specchio acqueo interessato. L’ordigno, localizzato ad una profondità di circa 10 metri in un punto costiero interessato da attività di pesca, è risultato essere una bomba d’aereo americana tipo “Mkii Miii”, contenente 161 chili di TNT, risalente ai massicci bombardamenti condotti dalle “forze alleate” durante la Seconda Guerra Mondiale. Gli operatori dello Sdai, con l’ausilio dei palloni di sollevamento, hanno dapprima imbracato e rimosso dal fondale l’ordigno che, successivamente, è stato trasportato in una zona di sicurezza, individuata unitamente alla competente autorità marittima. Tutte le fasi di recupero e trasporto dell’ordigno sono state seguite ed assistite dai mezzi navali della stazione della Guardia di Finanza che hanno garantito la necessaria cornice di sicurezza alle operazioni.
Le attività effettuate dai palombari della Marina Militare italiana sono avvenute nel pieno rispetto delle consolidate procedure atte a neutralizzare la pericolosità dell’ordigno mediante la distruzione con apposita contro carica esplosiva. Le delicate operazioni subacquee di localizzazione, riconoscimento, rimozione e distruzione compiute nelle acque antistanti Tarquinia Lido, sono avvenute in perfetta sinergia. Tutte le attività di recupero sono avvenute nel rispetto dell’ecosistema marino e della sua preservazione, ponendo in essere ogni accorgimento per evitare danni a cose e persone.
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