Ostia: ritrovato un infermiere morto nel corridoio dell’ospedale

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In un ospedale di Ostia, un infermiere è stato ritrovato morto in un corridoio. Le cause del decesso sono ancora ignote, ma – stando al ritrovamento di una flebo al suo fianco – si pensa ad un suicidio.

Ostia: si parla di suicidio per l’infermiere trovato morto nel corridoio dell’ospedale

Ostia infermiere morto - photo credits romatoday.it
(Photo Credits: romatoday.it)

A dare l’allarme è stata l’ex moglie dell’infermiere, la quale aveva ricevuto un’email preoccupante che l’aveva insospettita; in seguito, nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 la donna ha chiamato il numero d’emergenza ed ha lanciato l’allarme. Il corpo dell’infermiere, un uomo di 51 anni, è stato ritrovato privo di vita in uno dei corridoi dell’ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia dal resto del personale medico poco dopo l’allarme diffuso dall’ex moglie. Al fianco del cadavere, riverso sul pavimento del corridoio, è stata ritrovata anche una flebo: l’ipotesi più acclamata è che l’uomo si sia iniettato qualche sorta di farmaco che ne ha successivamente causato la morte. La presenza della flebo, unita all’email dai toni sospetti ricevuta dall’ex moglie, fanno pensare ad un caso di suicidio; ciononostante, per eliminare ogni dubbio gli inquirenti hanno acquisito le immagini delle telecamere dell’ospedale per verificare personalmente cosa sia successo durante la notte. Inoltre, è stata disposta anche un’autopsia sul corpo dell’uomo per accertarsi delle effettive cause della sua morte. Sul luogo sono intervenuti i Carabinieri di Ostia, il cui compito sarà di indagare sulla dinamica dell’accaduto.

Nel frattempo, le condizioni degli ospedali di Roma e di tutto il Lazio continuano a peggiorare: con la stagione estiva, l’aumento dei casi di contagio da COVID-19 mette in ginocchio non solo le strutture, ma anche tutto il personale medico, il quale si ritrova nuovamente ad essere in un numero inferiore rispetto alle necessità. A questo si aggiunge anche il problema della mancanza di ambulanze, le quali restano bloccate fuori dagli ospedali per essere utilizzate come sale per la cura dei pazienti meno gravi o dei positivi al COVID-19. 

Maria Claudia Merenda

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