La Polizia ha arrestato questa mattina otto persone dedite allo spaccio nella Capitale. Dopo una lunga indagine, durata da maggio 2018 a giugno 2019, la Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Roma, a seguito di indagini coordinate dal PM del gruppo reati contro il patrimonio e gli stupefacenti della Procura della Repubblica di Roma, è riuscita a raccogliere chiari elementi probatori a carico del gruppo criminale operativo nella zona fra Ardea e Pomezia.
Complessivamente, l’attività d’indagine ha permesso di sequestrare una pistola semiautomatica, trenta chili di marijuana, mezzo chilo di eroina, oltre 30 grammi di hashish e tutto materiale per peso e confezionamento.
Spaccio a Roma: le indagini
Le indagini traggono la loro origine dall’arresto di un cittadino italiano incensurato, F.S. di anni 37, per detenzione ai fini di spaccio di oltre 9 chili di marijuana, suddivisa in nove confezioni e trasportati a bordo della macchina di proprietà dell’uomo. Dopo diversi riscontri, la Polizia ha capito subito che l’uomo era in realtà solamente un corriere e non il capo del gruppo dedito allo spaccio a Roma.
I successivi approfondimenti hanno quindi consentito di individuare un gruppo composto da soggetti di nazionalità italiana ed albanese, dedita al traffico di sostanze stupefacenti con base ad Ardea. A capo un albanese, noto come “Lele”, che a ogni trattativa si recava armato di pistole mostrandole in caso di necessità, anche agli altri indagati con l’intento di spaventarli.
Insieme a “Lele” altri due uomini di origini albanesi, Florian e Giorgio, con il compito di occuparsi della logistica per gli scambi illegali. In particolare fornivano i mezzi per il trasporto della sostanza, facendo anche da tramite con i fornitori ed individuando dove nascondere la droga. Grazie alle indagini, la Polizia è arrivata anche a chi riforniva Lele. Un uomo di Viterbo, noto come Ermal, e l’unico in grado di intimorire l’albense.
Le misure cautelari
In tutto, sono state quindi disposte ordinanze di custodie cautelari nei confronti di I.R. 38 anni e M.M. di 37 anni entrambi cittadini albanesi e già detenuti per analoghi reati, due ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari a carico di due cittadini italiani, il predetto F.S. 37 anni e A.M. di 61 anni, nonché di sette ordinanze di misura cautelare consistente nell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, anche queste a carico di cittadini italiani D.F.A di anni 59 ed il fratello D.F.S. di anni 67 e M.M. di anni 29, nonché di cittadini albanesi E.L. di anni 25, F.A. di anni 34, N.E. di anni 33 ed il fratello N.A. di anni 31, questi ultimi attivamente ricercati.
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