Al Teatro Trastevere, dal 28 Aprile all’1 Maggio in scena Piantando chiodi nel pavimento con la fronte.
Piantando chiodi nel pavimento con la fronte, in scena dal 28 Aprile
Uno spettacolo forte e divertente sulla società americana degli anni ’90, ancora sorprendentemente e inquietantemente attuale per l’Italia di oggi. Eric Bogosian, autore, attore e regista di origini armene; naturalizzato negli Stati Uniti, battezzò nel 1994 a New York il testo che, come certi grandi classici ben radicati nella propria epoca, continua a raccontarci.
Il testo, tradotto esattamente come era stato scritto nel 1993, e il confronto con l’Italia e gli italiani di oggi; la cui somiglianza a certi americani anni ’90 diventa ancora più inquietante.
In scena la bandiera a stelle e strisce di Jasper Johns, davanti alla quale Paolo Biag veste successivamente i panni di più personaggi aggressivi e provocatori, immancabilmente comici; un nostalgico di una famiglia che non esiste più, un barbone sociopatico che si diverte a contagiare gli altri sulla metro. Un presentatore narcisista, il guru che predica di dare egoisticamente spazio al bambino che è in noi fregandosene degli altri; il perbenista travolto dai sensi di colpa di fronte ai derelitti, un pusher che si gode la vita sballandosi e ripudiando il mondo borghese.
E, ancora, il fan egoriferito e ipocrita, il reduce di guerra arricchito e razzista che è ossessionato dalla sicurezza e si trincera nella sua villa dorata. Un complessato affetto da turbe sessuali, un medico che ti propina cure dal dubbio effetto; l’angelo nero che annuncia all’uomo il suo stato di nullità nel divino disegno cosmico, un impiegato eroinomane e arrabbiato col mondo.
Personaggi che ci fanno orrore perché rappresentano una piccola parte di noi spettatori, che costringono il pubblico ad affondare nella spazzatura dell’animo umano. Ansie, paranoie e perversioni da fine millennio sono il fulcro dello spettacolo che indaga tra le pieghe del “sogno americano”; disegnando una fotografia impietosa delle vittime di un capitalismo spietato che annichilisce l’umanità.
Filo conduttore, l’ironia corrosiva di Bogosian; che sminuzza con precisione chirurgica e acume la società americana, madre di mostri e orrori.
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