Il Piper Club, inaugurato il 17 febbraio 1965 è stato un locale cult della movida romana, ed ha compiuto appena ieri 56 anni. Pensato come un laboratorio musicale divenne in breve tempo simbolo della beat generation. Mode musicali e di costume, si affermarono in questo locale segnando la storia della società di quegli anni. Sul suo palco si sono alternati artisti del calibro di Patty Pravo, Renato Zero, l’Equipe84, Caterina Caselli, solo per citarne alcuni. Il Piper che per anni fu il punto di ritrovo di personaggi del mondo dello spettacolo, dell’arte oltre che della mondanità romana e nel tempo internazionale, fu anche location di una serie di spot pubblicitari di cui Mina fu protagonista.
Tra luci stroboscopiche, abiti succinti e scintillanti di paillettes, tra nomi risonanti del mondo musicale o che dal Piper lanciarono carriere prosperose di successi, il Piper Club è stato al centro della scena artistica romana per anni. Una modifica della linea artistica del Piper negli anni ’70 portò all’esordio di Formula 3, Mia Martini e Ricchi e Poveri. Successivamente ospitò l’esibizione di gruppi come Genesis, Sly and the Family Stone e grandi nomi del jazz quali Lionel Hampton e Duke Ellington.

Il Piper Club culla di nascenti miti e mode
Il fenomeno determinato dall’inarrestabile successo del Piper in quegli anni coinvolse anche il mondo del cinema. Il locale infatti divenne location del film tv “Totò Ye Ye“, episodio della serie televisiva “TuttoTotò“, girato nel 1967 (l’ultimo film interpretato dall’attore napoletano). Alla storia del Piper furono ispirati anche l’omonimo film televisivo del 2007, diretto da Carlo Vanzina e la serie televisiva omonima del 2009, diretta da Francesco Vicario.
Divenuta un discoteca agli inizi degli anni ’80 conobbe nuovamente un periodo di grande successo. Folle di giovani si accalcavano all’interno e all’esterno del locale sito nel quartiere Trieste di Roma. Nel tempo si riscontrarono diversi problemi di ordine pubblico causati dalla massa di giovani che quasi ogni notte affollavano il locale e le strade adiacenti. Il successo del Piper è arrivato così fino ai giorni nostri mantenendo inalterata la fama di un locale simbolo, anche per gli artisti della nuova generazione. Tra i tanti, solo per citarne alcuni, si sono esibiti ad esempio Baby K e Achille Lauro. Poi è arrivata la pandemia.

L’iniziativa di Giancarlo Bornigia
Il Covid ha causato la chiusura di molte attività, Piper incluso. Da ormai un anno, al Piper come per tanti altri locali, tutto è fermo, niente musica, luci spente e serrande abbassate. Restano però vivi i costi e regnano i mancati introiti. Così in questo delicato momento causato dall’emergenza sanitaria, ecco nascere l’idea del proprietario del Piper, Giancarlo Bornigia. Vaccini e tamponi anche nelle discoteche, attualmente chiuse causa Covid-19.
“Un modo per essere d’aiuto in questa situazione, per cercare di alleggerire il grande flusso di persone nei centri sanitari. Ma anche per sensibilizzare le persone, e soprattutto lo Stato, sulla situazione delle discoteche. E’ anche un modo per sollecitare l’opinione pubblica sul fatto che gli imprenditori di questa categoria non sono il male“. Queste le parole di Giancarlo Bornigia. Dunque porte aperte delle discoteche ai sanitari in caso di bisogno. Molte le adesioni da parte dei proprietari delle discoteche romane, pronti a mettere a disposizione i loro locali. Ora si attende solo la decisione da parte del governo.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (Piper Club) photo credit: ilgiornale.it