Roma dimenticata dal Recovery Plan, solo mezzo miliardo per la Capitale. Ne erano stati chiesti almeno 9 per poter intervenire sulla metropolitana e sulle ferrovie della città.
Recovery Plan si dimentica di Roma: poche risorse per la metropolitana
Di 25 miliardi a disposizione il Campidoglio ne aveva chiesti 12 per la mobilità, scendendo a 9 in un secondo momento. La notizia ora è ufficiale: dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza arriverà solo mezzo milardo a disposizione di Roma. Una somma che fa dire addio al progetto di una nuova metro ed il miglioramento delle ferrovie capitoline.
La richiesta da parte del Comune serviva a finanziare la linea C che sarebbe arrivata fin sulla Cassia e la nuova linea D, oltre a diverse linee tranviarie. Non ci sarà niente di questo e Roma perde un’occasione che avrebbe fatto gola.
L’aspettativa del Campidoglio era quella di ricevere un fondo legato al Recovery Fund: una riserva che ammontava a 30 miliardi e che sarebbe stata sciolta dalla data di scadenza del Recovery Fund stesso nel 2026. Il tempo a disposizione sembrerebbe essere proprio il fattore che ha bloccato i fondi da investire: i lavori per la metropolitana necessitano di tempi lunghi.
Sulla questione tuona anche il centrodestra che sostiene “Ci ritroveremo solo con la funivia”. Infatti i fondi a disposizioni saranno a malapena sufficienti per la realizzazione della funivia Casalotti-Boccea (per altro molto contestata) ed uno tra il tram in via dei Fori Imperiali o la TVA ( Termini-Vaticano-Aurelio). A parlare per la fazione politica è soprattutto Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia, il quale non crede non sia possibile che in quella cifra rientrino anche i fondi del Grande Giubileo del 2025.
Una Roma lastricata di buone intenzioni dunque protesta per la scarsità di fondi che reputa imprescindibili per intervenire, in una situazione post pandemica, sulla capitale del paese.
Lorenzo Montemauri