Polizia locale: 700 agenti rischiano di rimanere senza arma d’ordinanza

La denuncia proviene dai Vigili e dai Sindacati di Polizia locale che affermano: “Gualtieri intervenga al più presto”.

Polizia locale senza arma di ordinanza

A Roma sono oltre 700 gli agenti della Polizia locale di Roma Capitale, a cui potrebbe essere ritirata l’arma d’ordinanza. La motivazione è dovuta all’impossibilità per i Caschi bianchi di svolgere, presso le strutture mediche della Polizia di Stato e dell’Ospedale militare romano del Celio, la verifica triennale dei requisiti psicofisici degli appartenenti al corpo della polizia cittadina.

I sindacati della Polizia locale lanciano l’allarme. Il segretario romano aggiunto del Sulpl Marco Milani afferma: “Circa 700 agenti della polizia locale rischiano di dover riconsegnare l’arma in dotazione. L’amministrazione ha difficoltà nell’effettuare le visite mediche, ritenute necessarie da un regolamento obsoleto per mantenerne il possesso. Questo dilettantismo la dice lunga sull’incapacità dell’attuale giunta comunale, di comprendere le esigenze dei nostri operatori della sicurezza. Nonché di intercettare le legittime domande del territorio per avere una polizia locale in grado di affrontare le situazioni di degrado ed insicurezza in città”.

Come si è arrivati a questa situazione assurda per la Polizia locale?

Esiste una proposta di deliberazione all’Assemblea capitolina, per modificare l’articolo 4 del regolamento degli armamenti agli appartenenti al corpo di Polizia municipale. Sottoscritta nel 2009 da Roma Capitale. Il testo cita: “la convenzione degli accertamenti sanitari periodici concernenti i requisiti psico-fisici, è stata oggetto di rinnovo biennale in data 24 settembre 2019“. Al rinnovo è conseguita l’emergenza sanitaria del Coronavirus che ha sospeso la convenzione.

La ricerca di altre strutture mediche militari

Si citano nel documento “Aeronautica Militare, Ospedale Militare Celio, Centro Clinico della Guardia di finanza e Dipartimento Militare di Medicina legale di Roma“. “Al fine di reperire, nel rispetto delle previsioni regolamentari, altra Istituzione idonea ad effettuare gli accertamenti sanitari richiesti”.

Non solo, si legge ancora nel documento di deliberazione: “tutte le strutture contattate hanno comunicato l’indisponibilità a svolgere gli accertamenti sanitari concernenti requisiti psico-fisici propedeutici all’assegnazione dell’arma in via continuativa. Tale situazione, pertanto, non consente di assicurare, per tempo, l’effettuazione delle visite mediche di controllo programmate“. E ancora: “In assenza delle quali circa 750 dipendenti assegnatari dell’arma, con idoneità in scadenza a partire da gennaio 2022, rischiano di doverla riconsegnare a breve, pur essendo, gli stessi, in possesso della qualità di agente di P.S.“.

Giunge l’allarme dei sindacati di polizia municipale

Dai sindacati di Polizia municipale e da Marco Cordova presidente dell’Arvu Europea giungono le seguenti parole: “Chiediamo al sindaco Gualtieri di aprire immediatamente un tavolo di confronto sul corpo. È volto al superamento delle visite periodiche che rischiano di disarmare i poliziotti locali romani e a superare le ormai croniche mancanze dei caschi bianchi della capitale. Mancanze che spaziano dalla carenza di organico, della categoria dei sottufficiali, fino ad una revisione dei riconoscimenti contrattuali dei più difficili compiti che gli stessi si trovano a svolgere, rispetto al resto dei dipendenti comunali”.

Aspra critica all’operato dell’amministrazione da Antonio De Santis

L’ex assessore Antonio De Santis afferma: “Il mancato rinnovo dell’armamento per centinaia agenti è stato oggi oggetto del grido d’allarme lanciato dai sindacati. Una vicenda sintomatica dell’indifferenza dell’amministrazione Gualtieri nei confronti del corpo di Polizia locale di Roma. Non si può spiegare altrimenti tale “dimenticanza”. È surreale come, dopo 7 mesi di inerzia, la maggioranza abbia oggi perfino la presunzione di giustificarsi. Attacca la precedente amministrazione per un qualcosa su cui avrebbero dovuto attivarsi fin da subito”.

“Un’inerzia che rischia di sottrarre centinaia di Vigili ai servizi esterni e notturni. Un grave pregiudizio per la sicurezza dei cittadini e la tutela dell’ordine pubblico nella nostra città. Un rischio concreto a cui Gualtieri e la sua maggioranza non sembrano abbiano dato molto peso. Auspicabile che trovino una soluzione e si assumano le responsabilità per le quali sono stati eletti dai cittadini”, conclude l’ex assessore De Santis.

Gravi conseguenze per la sicurezza cittadina se non si risolve la situazione

Il segretario romano aggiunto del Sulpl Marco Milani afferma: “Il pericolo di disarmo del corpo di Polizia locale, dovuto ad un regolamento sulle armi che, unico tra le forze di polizia prevede come i Caschi bianchi romani debbano sottoporsi a ripetute visite mediche periodiche, costituisce una vera sciagura per le casse comunali. È un concreto pericolo di paralisi delle attività del corpo con gravissime conseguenze per la sicurezza cittadina”.

“Non riusciamo nemmeno ad immaginare le nefaste conseguenze per la sicurezza cittadina, qualora gli agenti dovessero ritirarsi dal presidio del territorio. Basti pensare alle 700 unità i cui requisiti appaiono in scadenza”. Conclude Milani: “Chiediamo al sindaco Gualtieri di affrettarsi a riprendere in mano le redini di un corpo, ormai evidentemente allo sbando”.

Ylenia Iris

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