Colpi di pistola contro l’auto di un imprenditore a Pomezia, in provincia di Roma. Nessuna persona è rimasta ferita durante l’agguato. L’uomo, che in passato è risultato essere vittima di usura, ha risposto al fuoco e ha messo in fuga il proprio aggressore.
Pomezia, agguato ad un imprenditore: era tra le vittime di un giro di usura
È accaduto tutto nella serata di ieri, martedì 14 luglio, intorno alle 21.45. Ci troviamo a Pomezia, comune della provincia di Roma, in via della Motomeccanica, dove uno sconosciuto ha estratto la pistola ed ha fatto esplodere svariati colpi contro l’auto di un imprenditore. L’uomo aveva appena parcheggiato la propria auto vicino alla propria abitazione e si stava dirigendo lì a piedi quando, all’improvviso, ha udito i colpi di pistola rivolti contro la propria vettura. Con una pistola detenuta regolarmente ha risposto al fuoco ed è riuscito a mettere in fuga il proprio aggressore, la cui identità resta ancora ignota. Per fortuna nessuna persona è rimasta ferita o coinvolta nell’agguato. Al momento i Carabinieri del Comando Compagnia Pomezia stanno effettuando le indagini sul caso, per risalire all’identità dell’aggressore e per scoprire i motivi che si celano dietro l’agguato. La vittima, tuttavia, è risultata essere vittima due anni fa, nel 2020, di un giro di usura scoperto dalla procura di Roma.
Questo non è il primo caso di eventuali debiti non pagati che vengono riscattati con la forza. Uno degli ultimi risale ad agosto 2020, quando in via Muccia due ristoratori si erano dati appuntamento per saldare un debito che, secondo i Carabinieri, sarebbe stato tra i 5 e i 30 mila euro. L’incontro si è trasformato in una trappola: uno dei due è stato infatti gravemente ferito da due colpi di pistola a bruciapelo alla testa e all’addome e stando alla ricostruzione dell’avvenimento vi era tutta l’intenzione di ucciderlo, ma l’impossibilità di farlo a causa della pistola che si era inceppata. L’aggressore era poi fuggito in Spagna, ma è stato arrestato dai Carabinieri da tempo sulle sue tracce.
Maria Claudia Merenda
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