Il crollo, parziale, del Ponte di Ferro ha riacceso i riflettori sulla zona del Tevere. Proseguono intanto le ricerche delle persone senza fissa dimora che vivevano sotto il cavalcavia.
Ad attivarsi, sulla questione, sono stati Daniele Catalano ed Alessio Scimè, entrambi candidati di centrodestra al ballottaggio del Municipio XI e dell’VIII, i quali hanno annunciato che “Sabato 9 ottobre saremo con i cittadini di Marconi ed Ostiense in due punti diversi per sottolineare l’importanza della riapertura di questa arteria viaria e per chiedere con forza alle istituzioni un impegno nei confronti dei romani e del nostro fiume”.
Il flash mob e la raccolta firme
Alessio Scimè ha spiegato: “Nel corso della mattinata, abbiamo previsto un flash mob cui parteciperà anche Enrico Michetti. Lo faremo intorno alle 10.45 all’ingresso di via del Porto Fluviale”, a quanto riporta il Corriere della Sera.
Daniele Catalano ha invece organizzato, dall’altra parte del fiume, raccolta firme per chiedere di sgomberare tutti gli insediamenti abusivi presenti lungo il fiume.
Tevere: più sicurezza e salvaguardia ambientale
Ad emergere con il rogo, non solo il problema della sicurezza ma anche quello legato alla salvaguardia ambientale. Finora le richieste d’intervento sollevate da parte del territorio non sono state ascoltate.
Anche Catalano e Scimè ribadiscono l’importanza dell’intervento e della salvaguardia fiume: “Il Tevere da troppo tempo è terra di nessuno, dove prolificano insediamenti abusivi che ledono la percezione di sicurezza della cittadinanza, oltre che poter provocare episodi molto gravi. Il principale fiume della Capitale deve tornare ad essere il cuore pulsante della città”.
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Valentina Cuffaro