Lo sapevate che a Roma esiste una Porta Magica? Nella rubrica arte di oggi vi raccontiamo questo piccolo gioiello nel cuore della Capitale.
Perché “Alchemica”

Ci troviamo nella Villa Palombara, all’interno dei giardini di Piazza Vittorio, nel rione Esquilino. La villa, costruita nel 1600 per mano di Massimo II Savelli, marchese di Palombara, è stata demolita nel 1800. Ne rimane, però, una porta. La cosiddetta Porta Magica, attorno alla quale girano svariate leggende.
Sopravvissuta a cinque porte, questo piccolo gioiello è testimonianza antica di una Roma di misteri e miti. Nasce grazie all’interesse del marchese per la magia e l’esoterismo. Infatti, già dal 1656 il marchese frequentava la corte di Cristina di Svezia. La regina era infatti appassionata di scienza e possedeva un laboratorio dove lavorava l’alchimista Bandiera.
Come nasce la leggenda
Esiste una leggenda già dal 1802, secondo cui un pellegrino fu ospitato nella villa per una notte. Sempre la leggenda vuole che il pellegrino fosse l’alchimista Francesco Giuseppe Borri: pare infatti che si trovasse nella villa alla ricerca di un’erba, molto misteriosa, che addirittura potesse produrre l’oro.
Dopo la notte trascorsa, e dopo aver attraversato la porta, l’alchimista era misteriosamente scomparso, lasciando però dietro di se tracce di pagliuzze d’oro, come risultato di una riuscita trasmutazione alchemica, e soprattutto, alcuni manoscritti con numeri e simboli arcaici.
La nascita della Porta Magica
Ed è proprio così che nasce il monumeot: il marchese, incuriosito da questo avvenimento, fa trascrivere alcuni simboli trovati nei manoscritti proprio sulla porta. Era infatti convinto che si trattasse della formula per la pietra filosofale. Tutti questi erano simboli planetari, ognuno associato a un metallo. Inoltre, troviamo piramidi, cerchi, iscrizioni in latino ed ebraico e una stella a sei punte, il sigillo di Salomone.
La porta come la vediamo oggi è in realtà stata spostata. Infatti, la sua posizione originaria era a circa cinquanta metri verso l’incrocio di via Carlo Alberto con via di San Vito, con la Villa posizionata tra Strada Felice e l’attuale Strada Merulana. Nel 1873, a seguito della demolizione della Villa, la porta fu smontata e ricostruita nel 1888 nei giardini, insieme a due statue del dio Bes, che si trovavano nei Giardini del Palazzo del Quirinale.
Marianna Soru
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