Ha esibito un documento falso, una volta fermata dalla Guardia di Finanza lungo viale delle Milizie. Ma questo stratagemma non è servito a Giuseppa Vezzosi alias Matilda Ciarlante, 67 anni, considerata una dei 100 ricercati più pericolosi d’Italia, ad evitare di l’arresto. Lunedì sera camminava come una cittadina qualunque nei pressi dello studio professionale di un suo parente a Prati, salvo poi finire nelle mani dei militari che l’hanno individuata, processata per direttissima e carcerata presso la Casa circondariale di Rebibbia.
Una volta fermata, ha esibito un documento risultato falso e ha fornito dati anagrafici non veritieri. Su disposizione della Procura della Repubblica Matilde Ciarlante è stata quindi tratta in arresto per essere poi sottoposta a processo per direttissima davanti al Tribunale di Roma. Iter che si è concluso con il patteggiamento di una pena di 2 anni di reclusione per i reati di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi e false dichiarazioni sulla identità.
Ciarlante era in fuga dal 2014 e fino ad oggi era riuscita a sottrarsi a due ordini di esecuzione pena: il primo emesso nel 2014 dalla Procura della Repubblica di Roma, il secondo nel 2017 dalla Procura Generale della Corte di Appello di Napoli. Deve scontare due condanne, rispettivamente, a 6 anni e 10 mesi di reclusione per il reato di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e 4 anni e 5 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso. L’ex latitante, dopo l’arresto e il processo, è stata portata presso la Casa circondariale di Rebibbia a Roma.
Chi è Matilda Ciarlante
Matilde Ciarlante è la vedova di Giuseppe Cillai – morto nel 2002 – prima affiliato alla Nuova Camorra Organizzata facente capo a Raffaele Cutolo, e successivamente al boss campano Pasquale Galasso prima di diventare “alleato” di Enrico Nicoletti, storico cassiere della Banda della Magliana.
Una volta divenuto collaboratore di giustizia, Pasquale Galasso, di cui Cillai era stato per diversi anni uomo di assoluta fiducia, ha rilasciato dichiarazioni accusatorie nei confronti dei due coniugi. L’arresto della Ciarlante trae origine dallo sviluppo investigativo di un’informazione acquisita dagli specialisti del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria sulla possibile presenza a Roma della donna.
Le congratulazioni del Prefetto di Roma
Il Prefetto di Roma Matteo Piantedosi si è oggi complimentato con il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, Generale Paolo Compagnone, per i brillanti esiti dell’operazione denominata ‘Ultima Fermata’, che ha condotto all’arresto della Ciarlante. “L’importante risultato- fa sapere la Prefettura in una nota – è il frutto dell’impegno che le donne e gli uomini della Guardia di Finanza, unitamente a tutte le Forze dell’ordine, quotidianamente dedicano per garantire la sicurezza dei cittadini romani“.
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