La sindaca Raggi definisce l’abbandono di 15 materassi in strada in zona Prati come “l’ennesimo sfregio alla Città e ai romani“. Dopo sei anni dagli eventi di Torpignattara, uno scenario simile si è aperto accanto ad una postazione di cassonetti in via dei Gracchi. Giovedì scorso, gli operatori e i tecnici AMA hanno fatto un viaggio indietro nel tempo mentre effettuavano il normale servizio quotidiano.
Il precedente a Torpignattara
Nel mese di giugno del 2014, gli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale (più precisamente del Pics) riuscirono a smascherare un sistema che portava guadagni nella sua semplicità. Alcune aziende venditrici di materassi commercializzavano i prodotti offrendo ai clienti la possibilità di ritirare l’usato con conseguente smaltimento secondo regolamento. Il tutto per 50,00 euro; 30,00 per il ritiro e 20,00 per l’eliminazione del materasso. La Polizia, in seguito ad una indagine, scoprì che una parte dei soldi veniva intascata da due cittadini romeni che, ingaggiati dalle ditte, eliminavano il problema dei costi dello smaltimento.
Erano due le modalità che i due uomini seguivano. O gettavano i materassi in strada oppure ne ricavavano altri soldi trasportandoli in periferia per bruciarli in modo tale da ricavare ferro dalle molle o dai supporti in metallo. Tutto questo non curandosi dei rischi di incendio o dei danni per l’ambiente.
Prati oggi come Torpignattara allora
La vista di quindici materassi gettati accanto ai cassonetti nel cuore di Prati ha riportato alla memoria gli eventi di Torpignattara. Lo scenario che aveva creato Torpignaflex si è nuovamente manifestato e si teme per l’inizio di Pratiflex. L’AMA ha subito allertato la struttura che si è poi occupata di smaltire i materassi scaricati abusivamente. Contemporaneamente l’episodio è stato segnalato al Nucleo Ambiente e Decoro della Polizia di Roma Capitale.
Non solo Prati, però, è vittima dello scarico abusivo di materiali dismessi. Il personale dell’azienda capitolina ha effettuato varie segnalazioni nelle ultime 48 ore in zone diverse della capitale. Pneumatici, sanitari ed eternit abbandonati in una piccola discarica in via Ildebrando della Giovanna, altri materassi in via dei Feltreschi, via Carlo Sigonio e Largo Cocconi e, infine, pezzi di mobilio in via di Torpignattara.
La situazione lascia intendere una prassi comune che vige sullo smaltimento dei rifiuti ingombranti. La sindaca Raggi ha avviato una campagna di sensibilizzazione alle problematiche legate all’abbandono abusivo ma, per ora, tanti cittadini non ne hanno colto il senso. Negli ultimi quattro mesi del 2020 l’AMA ha raccolto 330 tonnellate in più di rifiuti rispetto alle annate precedenti. Materassi, divani, mobili, pneumatici, le strade di Roma diventano discariche che ledono il decoro della città. Raggi commenta “Queste sono le foto che mi fanno indignare. Contiamoli insieme, questa mattina in via dei Gracchi, nel quartiere Prati, c’erano la bellezza di 15 materassi e cuscini annessi”. E’ l’opera di “zozzoni” che deturpano Roma mancando di rispetto ai cittadini onesti, questo il pensiero della sindaca. Le conseguenze, poi, vanno a toccare i portafogli delle brave persone. I dipendenti AMA che sono chiamati a raccogliere i materiali abusivi, infatti, compiono un servizio extra pagato dalla gente civile.
In seguito alla situazione descritta, domenica 31 gennaio inizierà la campagna “Il tuo quartiere non è una discarica”. Ci saranno diverse raccolte straordinarie domenicali con il primo appuntamento che coinvolge i municipi dispari. L’obiettivo è intercettare quantitativi importanti di materiali smaltiti dai cittadini e di sensibilizzare tutti ad attuare comportamenti più rispettosi, corretti e civili.
Valentina Trogu
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