Nell’udienza di ieri, 26 novembre, le testimonianze dell’assessore al personale Antonio De Santis e dell’ex segretario di Raggi, Fabrizio Belfiori. Le richieste del procuratore generale si terranno invece il 14 dicembre. La sindaca di Roma Virginia Raggi, è imputata per falso documentale riguardo la nomina di Renato Marra a capo della direzione Turismo del Campidoglio nell’autunno del 2016. E’ previsto l’intervento, il 14 dicembre, di Emma D’Ortona, sostituta del procuratore generale. Aveva impugnato la sentenza di assoluzione di I grado del novembre 2018.
Durante l’udienza di ieri è stata richiesta dalla procuratrice generale D’Ortona, la testimonianza di Maria Rosa Turchi, allora responsabile della prevenzione della corruzione in Campidoglio. Chiara la sua intenzione di voler chiedere una condanna per la sindaca Raggi, ritendo l’istanza mossa proprio “nella mia ottica accusatoria, di eventuali richieste di condanna”. D’Ortona ha ricordato alla Corte che “di quattro testimoni che avevo chiesto di ascoltare me ne è stato concesso solo uno. Insisto quindi sulla richiesta dell’esame testimoniale della sola dottoressa Turchi“.
Il collegio ha fissato per metà dicembre due testimonianze: quelle dell’attuale assessore al Personale, Antonio De Santis, e dell’ex segretario particolare di Raggi, Fabrizio Belfiori.
Nel processo di I grado, in particolare sulla procedura di interpello che era stata messa per le nomine della macrostruttura capitolina, Raggi aveva delegato a De Santis il compito di trattare con gli assessori, presidenti di municipio e consiglieri che avanzavano proposte sui dirigenti da nominare. La sindaca aveva stabilito che “Non dovevano essere promossi dirigenti coinvolti con procedimenti penali ”, e riguardo Marra, puntualizza De Santis ”non doveva diventare assolutamente comandante o vicecomandante della Polizia locale, essendo lui parte di quel corpo”.
Il processo Raggi
Nel 2018, il procuratore aggiunto Paolo Ielo e il pm Francesco Dall’Olio, avevano chiesto la condanna della sindaca a 10 mesi di reclusione. Secondo loro, Raggi non fu vittima di “un raggiro ordito ai suoi danni” nelle fasi che, nel 2016, portarono alla nomina di Renato Marra alla guida della Direzione Turismo.
Secondo il tribunale, si tratterebbe di un raggiro, ideato dallo stesso Renato Marra e da suo fratello Raffaele, che all’epoca era alla guida del Dipartimento Risorse Umane. Raggi, difesa dagli avvocati Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, sarebbe dunque accusata di falso documentale: dicendo di aver proceduto in autonomia alla nomina di Renato Marra fratello del suo ex braccio destro avrebbe mentito all’Anticorruzione del Comune di Roma.
Valentina Cuffaro
Seguici su Metropolitan Roma News