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Marzo 27, 2023, lunedì

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Processo Willy: richiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi e 24 anni per Belleggia e Pinciarelli

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Il massimo della pena per i fratelli Bianchi, 24 anni per Belleggia e Pinciarelli. Queste le richieste di condanna della Procura di Velletri durante il processo per l’omicidio del 21enne Willy Monteiro Duarte per i quattro che la notte del 6 settembre 2020 hanno massacrato di botte il ragazzo davanti ad un locale a Colleferro (Roma).

Processo Willy: “Omicidio doloso, volontario e non preterintenzionale”, i pm chiedono il massimo della pena per i fratelli Bianchi e 24 anni per Belleggia e Pinciarelli

Come riportato dall’Ansa, ergastolo per i fratelli Bianchi e 24 anni per Belleggia e Pinciarelli sono le richieste di condanna dei sostituti procuratori Francesco Brando e Giovanni Tagliatela ai giudici della Corte d’Assise di Frosinone. L’accusa parla di “omicidio doloso, volontario e non preterintenzionale“, di “50 secondi di sofferenza incredibile” per il giovane Willy.

Sì, perché Willy è stato massacrato di botte dal branco dei quattro ora imputati, praticanti dell’arte marziale Mma e quindi pienamente consapevoli delle conseguenze dei colpi, agendo però senza prenderle in considerazione. Willy non si è difeso, è stato pestato di botte anche quando era ormai a terra inerme. I pm sostengono fortemente che gli imputati abbiano agito con l’intenzione di uccidere. Dagli esami della scientifica è emerso che sulla scarpa di Belleggia sono presenti tracce biologiche di Samuele Cenciarelli, amico di Willy che quella sera aveva provato a difenderlo, e che avrebbe potuto subire la stessa tragica sorte.

In aula anche la madre di Willy con l’avvocato Domenico Marzi, il quale ha dichiarato: “Mi auguro che la lunga detenzione porti agli imputati l’occasione di una rieducazione, di un ravvedimento reale. Oggi con la richiesta di pene così alte della Procura non possiamo parlare di risultato ottenuto, non solo perché bisogna attendere la sentenza, ma anche perché come rappresentanti della società civile non possiamo che soffrire per quanto accaduto”.

Giamila D’Angelo

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