I profughi ucraini sono ospiti negli hotel. Le pagine romane del Messaggero mostrano queste affermazioni: «Ora i posti servono per i turisti, tremila rifugiati vivono in 40 strutture». Federalberghi afferma: “Trovate una soluzione diversa”.
Profughi ucraini ospitati negli hotel romani
Nella pagina successiva del Messaggero si legge: “Profughi ospiti in hotel, albergatori in rivolta.” Stando ai dati della Protezione civile, solo un centinaio di rifugiati hanno trovato sistemazioni alternative. La protesta arriva dai gestori che affermano a gran voce: “Bisogna trovare altre soluzioni, dobbiamo accogliere i turisti”. Il tempo previsto per l’asilo nelle strutture che erano rimaste vuote per il Covid, era di trenta giorni. C’è un’enorme difficoltà nel reperire degli alloggi, inoltre quelli sequestrati alla criminalità devono essere ristrutturati.
Giuseppe Roscioli, numero uno Federalberghi Roma commenta: “Le strutture alberghiere non si sono tirate indietro di fronte ad un’emergenza simile. Non lo hanno fatto neanche con la pandemia quando proprio molte strutture sono state trasformate in ‘Covid hotel‘”. Alla vigilia di Pasqua gli hotel che ospitavano i profughi, hanno liberato le stanze per i turisti. Altre strutture hanno preso in carico i rifugiati ucraini. Aggiunge inoltre Roscioli: “Ma se la situazione dovesse perdurare, bisognerà affrontare il problema. Un conto è dare un supporto durante l’emergenza un conto è far diventare stabili queste sistemazioni”.
Ylenia Iris
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