Continua la protesta degli studenti. “Non intendiamo piegarci di fronte a chi tenta di fermare il nostro grido”.
Una protesta inarrestabile
Sono mesi che i ragazzi, gli studenti, di molti licei hanno fatto fronte comune per far risuonare sempre più forte la loro voce. Oltre 50 scuole di Roma e provincia hanno partecipato a scioperi, cortei e occupazioni.
Il 18 Gennaio, il direttore dell’ufficio scolastico regionale, Rocco Pinneri, ha ricevuto un gruppo di studenti e studentesse per discutere dei provvedimenti previsti per gli occupanti da parte dei presidi. Un incontro che, però, non è andato come sperato. Così si legge nell’account del movimento.“Abbiamo chiesto di revocare la nota dell’ufficio in cui invitava la comunità scolastica a denunciare e sanzionare gli studenti individuati come responsabili delle occupazioni”. Il Direttore non ha accolto la richiesta dei ragazzi definendo le loro proteste “illegali e antidemocratiche”, nonostante avessero sottolineato l’arbitrarietà di sospendere chi si fa portavoce di una protesta che ha coinvolto migliaia di studenti.
Il post continua affermando che “Il direttore si è poi dichiarato favorevole a creare un tavolo di confronto con il movimento, ma solo qualora si interrompa la nostra lotta nel suo mezzo più scomodo per il suo ufficio, ovvero l’occupazione. Come studenti e studentesse del movimento non intendiamo piegarci di fronte a chi tenta di fermare il nostro grido”.
Neanche il pensiero dell’assessora alla scuola di Roma Capitale, Claudia Pratelli ha smosso qualcosa.“Occorre mantenere aperto un dialogo e un confronto capaci di intercettare e comprendere il disagio di un’intera generazione, espresso in modo unanime anche qui in Campidoglio, quando li abbiamo ricevuti. Prosegue.“Quelle proteste sono state il segno, tutt’altro che tramontato, dell’esigenza di uno sforzo corale sulla scuola, negare le ragioni che vi sottendono e irrigidire le posizioni sarebbe un errore”.
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