Cresce il malcontento tra i lavoratori e i titolari delle attività che – con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm – sono stati costretti a chiudere. In particolare, i titolari delle palestre sono scesi in piazza del Pantheon a Roma e hanno manifestato la loro rabbia in una protesta contro il governo e contro le misure del nuovo Dpcm.
Protesta delle palestre contro il Dpcm
Dopo gli scontri causati dalla manifestazione dell’estrema destra durante la prima notte di coprifuoco, a Roma sono scesi in piazza del Pantheon anche i titolari delle palestre e dei centri sportivi per protestare contro le misure del nuovo Dpcm. In ottemperanza al decreto, infatti, non è possibile per loro aprire i centri, in quanto potrebbero essere veicolo di diffusione del contagio.
“Sono superfluo, per questo scendo in piazza”: questo è uno degli slogan che si leggono su alcuni cartelli esposti in piazza dai manifestanti. “Se lavorare non è un diritto, pagare le tasse non è un dovere“, si legge su un altro striscione. Una protesta che non ha nulla in comune con quella violenta della prima notte di coprifuoco.
Malcontento e timore, questi sono i sentimenti delle persone – per la maggioranza gestori di palestre e centri sportivi, ma anche simpatizzanti e frequentatori – che si sono riunite a Roma, preoccupate per la situazione presente e futura. Avanzano tutti la medesima richiesta: poter svolgere in sicurezza le loro attività e poter provare l’emozione di sentirsi liberi. “Noi viviamo di sport”, si legge su un altro cartello tenuto da alcuni giovani; mentre alcune ragazze esponevano il grido: “Salviamo la danza”.