Erano oltre 300 i manifestanti che si sono incontrati nel quartiere Tuscolano di Roma. Si tratta della commemorazione del 43esimo anniversario della strage di Acca Larenzia. Il raduno fascista a Roma non rispettava le norme anti-Covid
Raduno fascista di 300 persone per la commemorazione del 43esimo anniversario della strage di Acca Larenzia nel quartiere Tuscolano di Roma
E’ accaduto il 7 gennaio nella città di Roma: circa 300 militanti si sono radunati nel quartiere Tuscolano della Capitale. Negli scorsi giorni, infatti, si è tenuto il 43esimo anniversario della strage del 1975, durante la quale due militanti di estrema destra (Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta) furono uccisi in un agguato teso dai militanti di estrema sinistra, dinanzi il partito del Movimento Sociale Italiano in via Acca Larenzia. Durante i disordini generati da tale agguato, fu ucciso dai carabinieri un terzo ragazzo: Stefano Recchioni.
La strage avvenuta negli anni ’70, il 7 gennaio, ha ricevuto una commemorazione che ha completamente violato le norme anti-Covid. I 300 militanti si sono radunati- molti di loro sprovvisti di mascherina- senza alcun distanziamento sociale, creando un vero e proprio maxi assembramento. Diverse foto e video, inoltre, rappresentano i protagonisti del raduno fascista mentre sono intenti a svolgere il “saluto romano”.
L’accaduto non è passato inosservato e ha generato scandalo e scalpore, non solo per ciò che riguarda l’aspetto politico e il prosieguo, da parte di numerosi cittadini italiani, di quello che è considerato ormai un vero e proprio neofascismo, ma soprattutto per ciò che ha riguardato il totale disinteresse e mancato rispetto delle norme vigenti circa la situazione emergenziale.
Serafina Di Lascio