Diversi casi di morso, a Roma, del ragno violino. Ecco il nuovo incubo che diversi cittadini della Capitale stanno vivendo in questi giorni caratterizzato dall’aumento vertiginoso degli incontri, finiti con l’aggressione dell’artropode, con questo animaletto che si sta ritagliando uno spazio piuttosto largo sulle cronache capitoline. L’aracnide, questo è da ricordare, è diffuso in tutta Italia, ma di rado s’incontra con gli esseri umani. Quando succede, però, un piccolo campanello d’allarme dovrebbe scattare: il suo veleno può anche uccidere. Nel 2020, infatti, il morso di questo ragnetto ha ucciso una donna a Marsala, in Sicilia. E non è, purtroppo, l’unico tragico epilogo di questi rari incontri. Come possiamo difenderci da questo artropode? Ecco come come riconoscerlo, dove si potrebbe nascondere e i sintomo del suo morso velenoso.
Ragno violino: info utili

Il ragno violino è diffuso in tutta Italia ed è l’unica specie velenosa (insieme alla più famosa Vedova Nera) che abita i nostri confini nazionali. Le sue dimensioni sono davvero ridotte: è lungo tra i 7 e i 9 millimetri, ma la sua stazza minimal è ben compensata dalla presenza di potenti e pericolosi denti veleniferi con i quali caccia. Il suo nome scientifico è Loxosceles rufescens, ma viene soprannominato “violino” per la tipica macchia sull’esoscheletro che richiama, appunto, allo strumento musicale. La sua colorazione è tra il giallo e il marrone e odia le temperature fredde. Per questo, infatti, in inverno può capitare che cerchi riparo nelle abitazioni. È un animale notturno che preferisce cacciare di notte: questo lo rende difficile da incontrare.
Possono nascondersi, dentro casa, nelle fessure dei muri, dietro i mobili, i quadri e il battiscopa, all’interno di scatole e ceste (ad esempio dove riponiamo la biancheria).Predilige ambienti riparati e tranquilli come ripostigli, cantine, solai, garage, capanni per gli attrezzi. È un aracnide schivo che, se minacciato, reagisce istantaneamente sfoderando la dentatura velenifera.
Il morso
Lo spauracchio è, ovviamente, il forte veleno ospitato dai denti di questo artropode. Il morso inizialmente non fa malissimo, nella maggior parte dei casi è addirittura asintomatico. Attenzione, però, a sottovalutare i suoi effetti devastanti: la zona morsa diventa via via rossa e prude moltissimo e piccole ulcere cutanee possono spuntare. Insieme al veleno, il ragno violino può iniettare dei batteri anaerobi capaci di liquefare i tessuti mandandoli in necrosi. Possono sopraggiungere febbre, dolori e danni a muscoli e reni. Nel peggiore dei casi, anche la morte.
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