Si tratta di una relazione sentimentale durata poco più di un mese tra la preside del Liceo Montale di Roma ed uno studente. La segnalazione, giunta all’Ufficio Scolastico Regionale, è stata supportata da due deposizioni del giovane maggiorenne.
Relazione interscolastico tra preside e studente
Secondo quanto si apprende, la tresca sarebbe iniziata lo scorso dicembre. I due avrebbero iniziato a scambiarsi email, messaggi e poi a frequentarsi. La relazione sarebbe andata avanti per circa un mese, fino a quando lo studente avrebbe deciso di interrompere il rapporto. Il ragazzo si sarebbe poi confidato con i suoi compagni, facendo diffondere la notizia nella scuola.
Dopo la comparsa di frasi sui muri del liceo come “La laurea in pedagogia l’hai presa troppo seriamente” o “Chi sa deve agire“, i docenti hanno iniziato ad indagare. La dirigente scolastica ha negato tutto, rispondendo “no comment” ad ogni domanda: «Sono sconvolta, pensavo che una sciocchezza del genere morisse così com’era nata, e invece è stata ingigantita oltre misura: è evidente che mi hanno voluto fare del male. Certo, chiariamo subito che non è un ragazzino, ha 19 anni, sta per prendere la maturità. E quando l’ho conosciuto era rappresentante di istituto in surroga, perciò abbiamo parlato diverse volte durante il periodo dell’occupazione. Mi ha accompagnato con la sua macchina al commissariato di Monteverde per fare la denuncia, e lì ci aspettava anche un rappresentante dei genitori. Ho avuto con lui un rapporto cordiale e aperto, come con tutti: la mia porta è sempre aperta. Forse lui le ha messe in giro per vantarsi con gli amici? Non lo so, ma qualcuno poi può aver fomentato la cosa. Ma non c’è stato nulla di nulla con il ragazzo, posso giurarlo davanti a chiunque. Mi sono rivolta ad un legale e chiarirò tutto anche con l’ufficio scolastico regionale ma in questa scuola non mi hanno mai visto di buon occhio, fin dal primo momento. Il sistema su cui si reggeva la vecchia dirigenza non mi convinceva. Ma all’inizio non ho cambiato nessun ruolo perché volevo prima rendermi conto della situazione generale. Ho sbagliato.»
Ad oggi, l’Ufficio Scolastico Regionale si impegna a far luce sulla vicenda.
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