La trattazione dei rifiuti nella città di Roma continua a scindere gruppi e schieramenti, ognuno dei quali sembra voler avanzare la propria proposta. Il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, sul suo profilo Twitter afferma che la soluzione potrebbe essere la combustione senza fiamma.
La proposta di Grillo: rifiuti smaltiti tramite combustione senza fiamma

«L’economia circolare recupera materiali utili ma rimangono dei residui e poi i residui dei residui e alla fine non ci fai più nulla di utile. Quindi sono destinati alla discarica a terra. La tecnologia senza fiamma può chiudere i cicli di recupero con operazioni a bassissimo impatto ambientale», scrive in un post su Twitter: «La “senza fiamma’” trasforma ad altissima efficienza e lo fa con un solo passaggio facendo diventare uno scarto senza utilità in un prodotto, come per esempio delle perle vetrose che si possono usare per i pannelli isolanti nell’edilizia o abrasivi per l’industria, CO2 per usi commerciali e in futuro per usi come materiale di trasporto di idrogeno e ancora acqua pura per usi industriali e irrigui, ma anche tanta energia elettrica». Un’idea, quella del comico genovese, portata avanti per contrastare il termovalorizzatore tanto voluto dal sindaco della città di Roma, Roberto Gualtieri, che da mesi suscita proteste tra i politici e le associazioni sul territorio. A sostegno della propria proposta, Grillo parla anche di costi: «Si potrebbe pensare costi una fortuna fare tutte queste meraviglie ma non è così, è l’opposto. Per una città come Roma, immaginando moduli da 180.000 tonnellate di scarto inutile, significherebbe spendere largamente al di sotto di quanto si farebbe con l’inceneritore. Parliamo di circa 50 euro a tonnellate, molto molto meno».
La risposta da parte dell’assessora capitolina ai rifiuti, Sabrina Alfonsi, è arrivata veloce e lapidaria: «L’ossicombustione, di cui parla Grillo è una tecnologia autorizzata solo in via sperimentale per quantità di rifiuti trattati nemmeno lontanamente applicabili a una grande capitale che produce ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti indifferenziati. (…) Grillo ammette che per chiudere il ciclo dei rifiuti a Roma servono gli impianti e che gli impianti sono meglio delle discariche e questo è già un passo avanti rispetto al nulla proposto dal M5s nei cinque anni di governo romano». Non solo la proposta di Grillo è stata bocciata in questi giorni, ma gli stessi grillini nel 2019 avevano annunciato l’impossibilità di portare a compimento un progetto simile. Il termovalorizzatore sembra essere, ad oggi, ancora l’unica soluzione adottabile.
Maria Claudia Merenda
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