Frosinone, Civitavecchia e Viterbo chiedono il commissariamento della Regione Lazio a causa del tema dei rifiuti. “Il modello del trasferimento di rifiuti di Roma, voluto dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, non è più accettabile sia per il rispetto dell’autosufficienza dei territori sia per la salvaguardia della salute dei cittadini”, attaccano, con una nota congiunta, i sindaci di Civitavecchia, Frosinone e Viterbo, rispettivamente Ernesto Tedesco, Nicola Ottaviani e Giovanni Maria Arena.
Rifiuti Lazio: le richieste dei sindaci
I cittadini, aggiungono i tre, sono ormai “costretti a subire un’emissione spropositata di polveri sottili come ha certificato anche l’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale (Acos)”. Per questo, a detto di Tedesco, Ottaviani e Arena Anci, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Ministero dell’Ambiente devono attivarsi “non solo per richiamare alle proprie responsabilità la Regione Lazio, la cui emergenza rifiuti è ingigantita dalla chiusura dal 1° ottobre 2013 della discarica di Malagrotta senza un’alternativa a svantaggio delle province del Lazio, ma anche per affidare la gestione del ciclo integrato dei rifiuti ad un commissario ad acta, colmando così una crisi impiantistica che persevera da anni”.
“I territori – prosegue la nota – che hanno ospitato, per anni, i rifiuti provenienti da Roma, riempendo le proprie discariche che dovevano far fronte, prevalentemente, ai fabbisogni locali, non sono disposti a gravarsi dei costi per il trasferimento dei rifiuti altrove. Gli oneri aggiuntivi dovranno essere assunti direttamente dalla Regione, la quale ha evidentemente sbagliato la programmazione della politica dello smaltimento dei rifiuti, violando, a più riprese, il principio dei singoli ambiti territoriali, in barba ai comportamenti virtuosi dei Comuni autosufficienti e promotori della raccolta differenziata”, concludono i tre sindaci.
Seguici su Metropolitan Roma News