La rubrica “Rioni di Roma” oggi approda al rione VII, Regola. Il nome è un alterazione del termine latino “renula“, sabbia sottile, la cui zona era spesso invasa, a causa delle frequenti inondazioni del Tevere. Nell’antica Roma questa parte di territorio era porzione del rione IX Regio (Circo Flaminio) e faceva parte del Campo Marzio. Era caratterizzata dalla presenza del Trigarium, ovvero uno stadio in cui gli “aurighi” si allenavano.
Nel Medioevo il rione era noto come Arenula et Chacabariorum. Il nome deriva appunto dalla renula e dai Chacabariis, ovvero i calderari. Artigiani che realizzavano pentole ed utensili da cucina e che in quest’area avevano numerose botteghe e la propria Chiesa, Santa Maria dei Calderari. La chiesa è oggi conosciuta come Santa Maria del Pianto. Lo stemma del rione è caratterizzato da un cervo. La scelta del simbolo come per altri, è caratterizzata dalle attività presenti nei rioni. In questo caso il cervo simboleggia le tante botteghe presenti nella zona dedicate alla lavorazione delle pelli.

Rione Regola e le opere di grandi artisti
Cuore del rione dalla forma stretta e lunga è l’attuale piazza Farnese, che fino alla prima metà del cinquecento era chiamata Piazza del Duca. Caratterizzata da due fontane gemelle, provenienti da antiche vasche delle Terme di Caracalla è chiusa a sudovest dal maestoso palazzo Farnese. Commissionato dal cardinale Alessandro Farnese, la realizzazione del palazzo iniziò nel 1515 e richiedette ben 74 anni, durante i quali si alternarono personaggi come Antonio Sangallo il Giovane al quale subentrò Michelangelo che si occupò del cornicione e della loggia.
Il retro del palazzo è opera di Giacomo della Porta realizzatore anche dell’arco che scavalca via Giulia. L’importanza del palazzo non è caratterizzata solo dall’imponente e pregevole struttura esterna ma anche dalla cura degli interni e dalla magnificenza degli affreschi presenti nelle sale. Tra tutti, quelli di Annibale Carracci. Oggi il palazzo è sede dell’Ambasciata di Francia a Roma.

Da Raffaello a Borromini
All’inizio del XVI secolo, Papa Giulio II Della Rovere rivoluzionò l’urbanistica del rione con l’apertura di Via Giulia. Tutti gli edifici di maggior interesse infatti sorgono alle spalle del palazzo Farnese e nei pressi di Via Giulia. Nella zona si erge la chiesa di Sant’Eligio degli orefici e argentieri. Costruita tra il 1509 e il 1575 per volontà dell’Università degli orafi e argentieri, su progetto progettata da Raffaello fu terminata da Baldassarre Peruzzi e Aristotele da Sangallo.
Poco distante, nella piazza della quercia, così chiamata dall’albero secolare presente al centro, sorge Palazzo Spada. Il cardinale Bernardino Spada acquistò la struttura intorno al 1640 commissionando a Borromini l’ampliamento originario del palazzo sorto 100 anni prima per il cardinale Capo di Ferro. Opposta a Palazzo Spada sorge Palazzo del monte di Pietà, che ospita il banco dei pegni. Questo sorse nel 1539 come ente pubblico per fronteggiare i numerosi casi di usura.
di Loretta Meloni
Immagine di copertine (Palazzo-Piazza Farnese) photo credit: 10cose.it