Oggi l’appuntamento con la rubrica i “Rioni di Roma” ci porta alla scoperta del nr XXI, il rione San Saba. Ufficialmente istituito solo nel 1921 benché avesse un’urbanizzazione molto antica. Il rione confina con l’ampio complesso archeologico delle Terme di Caracalla, col Circo Massimo, e col Palatino. Detto anche piccolo Aventino, in quanto appendice orientale dell’Aventino stesso. Il Rione prende il nome dal monastero e relativa chiesa.
Secondo la tradizione Santa Silvia, madre di Gregorio Magno, volle dapprincipio qui una casa e un oratorio e successivamente fosse eretto il primitivo monastero dedicato a San Saba, capo del monachesimo orientale. L’insediamento paleocristiano di cui si hanno riscontri è datato al 768, anno in cui vi fu recluso il falso papa Costantino. Il monastero, assegnato ai Cluniacensi nel XIII, nel tempo ebbe varie reggenze fino a che fu assegnato al Collegio Germanico Ungarico, da Gregorio XIII.

Il monastero di San Saba
Fra l’VIII e il IX secolo San Saba era considerato il monastero più importante di Roma, soprattutto perché in quei secoli i pontefici lo adottarono come sede di una vivace attività diplomatica verso Costantinopoli. La chiesa e monastero ricevettero così una ricca dotazione di suppellettili, e preziosi affreschi (molti oggi staccati a scopo conservativo). Il monastero è retto ancora oggi dai Gesuiti. Fino agli inizi del ‘900 la zona dove sorgeva il monastero e la chiesa di San Saba mantenne un aspetto quasi incontaminato.
Dal 1907 e nei successivi 7 anni, l’Istituto Case Popolari, realizzò sul Piccolo Aventino, fra la chiesa e le mura, 10 lotti di edilizia residenziale. Questi destinati alla piccola borghesia, furono tra gli ultimi insediamenti residenziali programmati dentro le mura Aureliane. Per opera dell’architetto Quadrio Pirani sorsero così varie unità di alta qualità abitativa, e di livello formale insolito in edifici popolari.

Il rione oggi
Tutte le strade del rione vennero contrassegnate con in nomi dei grandi architetti della storia classica . Tra questi: Gian Lorenzo Bernini e Francesco Borromini, Baccio Pontelli e il Palladio, Pirro Ligorio e il Bramante, vie tranquille, larghe e alberate. Essendo collocato sulla spianata del promontorio, il rione San Saba è percorso da salite e scalinate. Tutte le diramazioni digradano verso le mura o verso il sottostante rione Testaccio. Le case “popolari” sono villini bifamiliari ognuno con il suo giardinetto.
La struttura delle palazzine non prevede più di 4 piani, con appartamenti luminosi e cortili spaziosi. Ognuna di queste è rivestita di una cortina di mattoni dello stesso colore della cortina antica della chiesa e delle mura. Il fulcro del rione è rappresentato da Piazza del Bernini e dal suo giardino. Attorno ad esso si concentrano le varie attività e trovano posto tutti i normali servizi. Questa caratteristica ancor di più conferisce al rione San Saba un’aspetto riservato, come fosse un piccolo paese , un nucleo a parte rispetto alla città, che sotto le sue pendici si muove a ritmo frenetico.
di Loretta Meloni
Immagine di copertina (San Saba) photo credit:commons.wikipedia.org