In relazione alla questione della riserva abitativa, la delibera a firma Zevi è stata approvata dalla giunta. Era già stato annunciato un mese fa in commissione politiche abitative.
La riserva abitativa al 35% per l’emergenza abitativa
In seguito all’approvazione in commissione politiche abitative, la giunta capitolina approva una delibera firmata dall’assessore Tobia Zevi. La quota di alloggi riservati all’emergenza abitativa, con la delibera, arriva ad un complessivo di 35%, adeguando la normativa al regolamento regionale del settembre 2000, all’aggiornamento del 2020 e alla deliberazione comunale del 2007.
A beneficiare della riserva abitativa sono coloro che si trovano in condizioni di precarietà abitativa. Della categoria fanno parte gli occupanti, che devono avere i requisiti per accedere ad un alloggio residenziale pubblico e su cui penda un’ordinanza di rilascio forzoso del bene di proprietà pubblica. Si fa riferimento alle persone che a causa di eventi catastrofici hanno perso la casa, donne vittime di violenza domestica, persone con disabilità psicofisiche o malattie psichiatriche in cura al dipartimento di salute mentale e idonee al reinserimento sociale, ma anche emigrati rientrati in Italia. La delibera approvata il 1° aprile aumenta al 10% l’aliquota per il cambio degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Prima era ferma al 2%.
Fino ad oggi la riserva è rimasta al 25%
Nonostante i regolamenti regionali e comunali fatti negli ultimi quarant’anni per salvaguardare i soggetti fragili, la quota di riserva è rimasta al 25%. Il totale è costituito dal 15% stabilito dalla Regione nel 2000 e dal 10% che comuni e Ater assegnano per l’assistenza abitativa. Nel 2020, la Pisana aveva “rimpinguato” la quota di alloggi d’emergenza aumentandola del 10%. Ciò non è stato recepito dalla giunta capitolina. Il 4 giugno 2021, il Campidoglio confermava il 15%, senza aggiungere nulla. Al momento la platea si amplia, di conseguenza il comune potrà scegliere dalla graduatoria evitando di far restare per strada i più sfortunati. Potrebbero essere proprio gli occupanti di Valle Fiorita e viale delle Province i primi a trarne beneficio.
Ylenia Iris
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