Dalle scuole di Roma si sta sollevando un vero e proprio grido di allarme: i ragazzi appaiono sempre più depressi, apatici ed aggressivi. I più giovani, infatti, sembrano essere decisamente i più turbati dalla situazione post pandemica e la preoccupazione per lo stato della loro salute psicologica cresce.
Ad allarmare numerosi presidi degli istituti scolastici della Capitale è anche l’abbassamento dell’età media in cui iniziando a registrarsi i primi segnali di disagio e aggressività. Tale atteggiamento aggressivo viene, tra l’altro, rivolto indistintamente a tutti, che siano altri compagni, docenti o, appunto, dirigenti scolastici.
La preoccupazione dei presidi delle scuole di Roma: ragazzi sempre più depressi, supporto psicologico necessario

Corriere ha raccolto numerose testimonianze di presidi di vari istituti scolastici romani, che confermano il drammatico trend.
Giovanni Cogliandro, dell’istituto comprensivo Mozart, a quartiere Infernetto, ha affermato che la violenza tra i coetanei nelle classi sarebbe in netta crescita. Le sospensioni, quest’anno, sarebbero infatti triplicate e l’aggressività sarebbe in crescita anche fra le ragazze.
La preside Annalisa Laudando, dell’istituto comprensivo Via Poseidone ha, invece, descritto l’episodio di uno zaino e di un astuccio di un bambino squarciati e la preoccupazione seguita a quel gesto, che manifestava la volontà di arrecare un danno.
Laudando dirige anche l’istituto superiore Di Vittorio-Lattanzio, dove si sarebbe registrato un netto aumento di ragazzi che decidono di non andare più a scuola a causa di crisi depressive.
Da tempo, la gran parte delle scuole di Roma si è dotata di uno sportello d’ascolto per il supporto psicologico degli studenti che, come testimoniano i racconti dei dirigenti, appare sempre più necessario.
Giulia Guglielmetti
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