Sì, è tutto vero: a Roma le ambulanze vengono multate per aver oltrepassato le ZTL del centro storico di largo Corrado Ricci e via Nicola Salvi. Questo perché le “Liste Bianche”, ovvero quei registri in cui sono riportate le targhe dei mezzi di soccorso autorizzati, non comprendono le vetture sotto la gestione e il coordinamento dell’Ares, che quindi vengono sanzionate con cadenza settimanale. La ragione di questa dimenticanza è presto spiegata da Pietro Grossi, Presidente della Misericordia Roma Sud: “Il tutto parte dagli attentati che sconvolsero l’Europa quattro anni fa. Al fine di garantire maggiore sicurezza sono stati rafforzati i controlli anche con l’istituzione dei check point dell’Esercito e da allora le nostre targhe non sono nell’elenco di quelle autorizzate al passaggio di questi varchi“.
Ambulanze multate: il paradosso
Tutte queste multe, del valore di 88,90 Euro ciascuna, sono inevitabili, dato che è stato rinnovato il presidio fisso nella zona del Colosseo e che, quindi, per raggiungere l’altra area archeologica il passaggio attraverso largo Corrado Ricci o via Nicola Salvi è obbligato. “Facciamo ricorso, ma qui nasce il paradosso con uno scaricabarile fra i vari enti – spiega Pietro Grossi – Sino a quando i nostri mezzi non verranno inseriti fra quelli autorizzati devono necessariamente essere multati“. Solidarietà arriva anche da Heart Life Croce Amica, la quale si trova nella medesima situazione. “Sono due anni che chiediamo agli Uffici di Roma Capitale di dare seguito alla nostra richiesta di deroga e di inserire nella cosiddetta lista bianca le nostre ambulanze“, racconta Fabio Cutuli Camminti, amministratore di Heart Life Croce Amica.
Il ricorso
Heart Life Croce Amica aveva già formulato una prima istanza nel 2019, dopo che era stata registrata un’impennata di multe del 500%, ma non è bastato. Determinati a ottenere il riconoscimento delle proprie ambulanze nella lista bianca, i rappresentanti dell’associazione hanno nuovamente presentato la richiesta di inserimento delle proprie vetture nei suddetti registri lo scorso 7 ottobre: “Non chiediamo nulla, ma solo di avere equanime trattamento, ovvero quello riservato a tutti i mezzi di emergenza: Ares, Vigili del Fuoco e Polizia, quando per arrivare a salvare vite umane si sfreccia col fiato corto, a sirena spiegata e lampeggiante acceso lungo le esigue corsie preferenziali della Capitale“.
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