Roma, appartamento nel degrado. Sono scattati controlli della Polizia di Stato in collaborazione con il Servizio di Igiene Pubblica, Asl e Polizia Roma Capitale in un appartamento in via Ignazio Persico in pessime condizioni igieniche sanitarie. Una persona denunciata per furto aggravato di energia elettrica. Un cucciolo, inoltre, è stato trasportato con ambulanza veterinaria al canile della Muratella. Gli altri cani trovati nell’appartamento sono in attesa di nuovo affidamento.
Urla, schiamazzi, un via vai di persone all’interno di un appartamento in via Ignazio Persico, nonché gravi disagi segnalati dagli altri residenti per la presenza di numerosi cani all’interno, a detrimento delle condizioni igienico-sanitarie dell’intera palazzina. La segnalazione, arrivata agli agenti del Commissariato Colombo, ha dato l’avvio ad un immediato accertamento dei poliziotti, all’interno dell’abitazione, in collaborazione con il Servizio di Igiene Pubblica, la Asl e una squadra del Reparto Mobile.
Appartamento nel degrado: le condizioni pessime e la denuncia
Pessime le condizioni igienico-sanitarie riscontrate dagli operatori nella casa: materassi a terra, cumuli di deiezioni dei sette cani e del gatto dimoranti all’interno insieme a due adulti ed un minore. Il personale della Polizia di Roma Capitale, nel corso dell’intervento, ha elevato a carico dei proprietari sanzioni amministrative per l’assenza di due microchip per la coppia di pitbull mentre uno dei quattro cuccioli, con ambulanza veterinaria, è stato accompagnato al canile della Muratella per la successiva visita di controllo ed affido.
Si attendono nuovi proprietari anche per gli altri tre cani. Il primo occupante dell’immobile, presente al momento del controllo, è stato inoltre denunciato dai poliziotti per furto aggravato di energia elettrica, in quanto nonostante l’utenza di energia elettrica dell’appartamento risultasse disattivata, all’interno dello stesso è stata riscontrata la presenza di elettricità. A causa del contesto abitavo, per il minore è stato disposto, dall’assistente sociale intervenuta, la collocazione presso la casa del padre.
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