Roma, campagna contro l’aborto: “Offesa per le donne”

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Ad esprimersi in merito alla campagna di Pro Vita e Famiglia contro l’aborto è Bonafoni che afferma essere una vera e propria: “Offesa per le donne”. Le affermazioni della Onlus sottolineano: “Il corpo di mio figlio non è il mio corpo”

“Offesa per le donne”, ecco come Bonafoni si esprime contro la campagna partita a Roma contro l’aborto di Pro Vita e Famiglia

“L’aborto ferma un cuore che batte” ecco uno degli slogan della campagna partita nella città di Roma Capitale da Pro Vita e Famiglia, la Onlus che sostiene la disumanità della legge sull’aborto in Italia e nel mondo.

La nuova campagna posta in essere contro l’aborto è attualmente manifestata con cartelloni con su scritto “Il corpo di mio figlio non è il mio corpo, sopprimerlo non è la mia scelta #stopaborto”. “Con questi cartelloni” si legge in una nota di Pro Vita e Famiglia “si vuole mandare un messaggio chiaro: non esiste il diritto di uccidere una persona umana”. 

Il presidente di Pro Vita e Famiglia, Toni Brandi sostiene come la questione non sia mai stata affrontata in maniera seria. Renderla nota e pubblica pare essere l’obiettivo di tale campagna. Secondo il vice presidente Jacopo Coghe l’aborto corrisponderebbe all’uccisione di un bambino, seppur nel suo stato embrionale. “Fin dal momento del concepimento c’è un essere umano unico e irripetibile nel grembo della madre” – afferma il vicepresidente della Onlus.

A Roma, una campagna del genere non è passata inosservata è ha già acceso polemiche tra le prime file delle amministrazioni regionali. Il capogruppo della lista Zingaretti della Regione Lazio, Marta Bonafoni si è, così, espressa in merito:

Riecco le offese sul corpo delle donne. Stamattina Roma si è svegliata invasa da vele mobili che pubblicizzano l’ennesima campagna contro l’aborto dell’associazione Pro Vita e Famiglia. Affissioni inconcepibili, come il manifesto che tante e giuste polemiche aveva destato a dicembre, perché non solo esplicano ancora una volta violenza sul corpo delle donne ma perché contengono messaggi fuorvianti. Ma oltre a questo, mi colpisce l’intensità della campagna tanto da farmi domandare quanto soldi ci siano voluti per finanziarla. Ora questo inaudito attacco dei pro vita a Roma, ai quali ricordiamo che la Regione Lazio guidata da Nicola Zingaretti da anni in materia di interruzione volontaria di gravidanza sta su una linea avanzata al fianco delle donne. La peggiore destra d’Europa è già qui, nelle nostre città. A Roma e da Roma manda i suoi messaggi peggiori. La libertà delle donne è il loro target, una società medievale il loro approdo. Dobbiamo fare attenzione e argine con politiche davvero amiche delle donne e della loro salute“.

Ma la Pro Vita e Famiglia Onlus non si ferma qui. Nelle ultime ore pare che stia manifestando dinanzi al Viminale con l’intenzione di sottolineare l’importanza di due figure genitoriali di sessi opposti quali “Madre e padre”, piuttosto che Genitore 1 e Genitore 2.

Serafina Di Lascio

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