Roma città di negozi chiusi: 40.000 posti di lavoro persi

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Il commissario della Confcommercio di Roma e il manager Giancarlo Cremonesi lanciano un allarme che delinea un quadro drammatico per Roma. La continua chiusura dei negozi per la pandemia portato dal Coronavirus ha causato una perdita di oltre 40mila posti di lavoro nel 2020 e, di questo passo, nel 2021 la Capitale sarà una città senza negozi. La preoccupante situazione è stata ribadita nell’incontro digitale “oi Dialogoi” organizzato dall’Associazione Il Timone. I protagonisti, il Commissario della Confcommercio di Roma Pier Andrea Chevallard e il manager Giancarlo Cremonesi, hanno posto la crisi del commercio al centro del dialogo e il contesto emerso è surreale.

Pandemia e chiusura dei negozi, situazione drammatica a Roma

Pier Andrea Chevallard ha evidenziato che sono “quarantamila posti di lavoro persi nel 2020 nel settore del commercio a Roma. E per il 2021 saranno diverse migliaia le imprese destinate a chiudere“. Il Commissario della Confcommercio ha, poi, sottolineato la preoccupazione degli imprenditori del settore. Le misure restrittive imposte dal Governo a causa della pandemia, lo smartworking, la caduta dei flussi turistici, la chiara debolezza del Governo messa in luce negli ultimi giorni, sono tutti elementi che preannunciano un rischio. “Il rischio usura è dietro l’angolo per la crisi devastante di liquidità: abbiamo già avuto numerosi casi di vendite a prezzi stracciati di ristoranti e bar, soprattutto nel centro storico di Roma”.

Un altro punto toccato nell’incontro riguarda l’inefficacia dei “ristori” previsti dal Governo. Misure definite da Chevallard “insignificanti per le esigenze delle imprese. Piccoli segnali di solidarietà che non hanno nessuna capacità di coprire gli effetti della caduta vertiginosa dei ricavi“. Servono, dunque, interventi più decisi e mirati per non far diventare Roma, la nostra capitale, una città senza negozi.

Più interventi mirati ed efficaci

Cremonesi ha affermato “Serve un piano di interventi serio che programmi il futuro e le fasi di recupero. Non bastano gli aiutini, ci vuole programmazione“. L’obiettivo deve essere il sostegno ai negozi di vicinato, un baluardo del tessuto commerciale e fonte di sicurezza nei quartieri. Il raggiungimento di tale obiettivo si potrà ottenere, secondo Cremonesi, diminuendo il costo dell’energia elettrica, riducendo l’Imu e la Tari, creando una piattaforma per il commercio online dedicato proprio ai negozi di vicinato e alle consegne. Misure mirate e specifiche per un valido aiuto dato che neanche i saldi stanno offrendo supporto ai commercianti.

A distanza di una settimana dall’inizio degli sconti nei negozi di Roma, si registra un calo del 40% con la percentuale maggiore nel centro storico. Riaprendo le zone Ztl, poi, il sindaco Raggi non ha certo aiutato i commercianti. Decisione che il Commissario della Confcommercio ha associato al fatto che “con questa amministrazione l’interlocuzione non è mai stata semplice e continua a non essere semplice“.

Valentina Trogu

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