Condannato in abbreviato a 18 anni di reclusione Elvis Demce, il boss che si proclamava “Dio”. Il suo rivale Ermal Arapaj, invece, di anni dovrà scontarne 16. Le bande dei due avevano dato il via ad una vera e propria guerra interna alla Capitale.
Il conflitto era nato per il controllo dei traffici di droga che avevano invaso Roma a partire dai Castelli Romani. Oltre ai due boss, sono state condannate anche altre 12 persone, con pene che partono da un minimo di 4 anni e 6 mesi di reclusione.
Boss albanesi arrestati: le origini della faida
Le indagini sui due boss albanesi arrestati partono da lontano. Nel dicembre del 2017 viene recuperato ad Artena il corpo completamente carbonizzato di Cristian Di Lauro, che era sparito il giorno di Natale dello stesso anno. L’omicidio e le sue brutali modalità avevano consentito ai carabinieri del nucleo investigativo di Frascati di approfondire la figura di Arapaj e la sua organizzazione criminale.
Per quanto riguarda invece Demce, era noto agli inquirenti per essere un protagonista di spicco della cosiddetta “Gomorra albanese”, che si dichiarava addirittura “Dio”.
Arapaj, noto anche come “Ufo” rappresentava per Demce un ostacolo rispetto al suo desiderio di espandere il proprio potere. Il gruppo messo in piedi da “Ufo” era arrivato ad occupare la piazza di spaccio di Demce, approfittando del fatto che quest’ultimo fosse in carcere. Una volta uscito, Demce aveva progettato un attentanto contro il rivale, che era però riuscito a sottrarsi.
Gli scontri tra i due erano continuati in una escalation di violenza, che sarebbe finita senza dubbio nel peggiore dei modi se non l’avessero fermata gli arresti.
Giulia Guglielmetti
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