«Perché allora correre il rischio? Non ne vale la pena» si chiede un giovane universitario in Erasmus a Roma. La variante Delta preoccupa, i virologhi chiedono di non abbassare la guardia e i giovani scelgono di tenere la mascherina perché è per loro fonte di sicurezza.
La mascherina, da ieri 28 giugno, non è più obbligatoria all’aperto. Nonostante le disposizioni, almeno la metà dei cittadini sceglie di indossarla comunque perché rappresenta una sicurezza, un dispositivo che li fa sentire più al sicuro. Lo confermano anche sette diciannovenni, appena diplomati al liceo classico Turriziani di Frosinone e in gita a Roma per qualche giorno: «È un dispositivo di sicurezza che ci fa stare più tranquilli anche perché poi dovremo tornare a casa dai nostri genitori e non vorremmo metterli in pericolo. Con tutta questa gente e con la variante Delta che circola tra noi, togliersela adesso assomiglia davvero a un azzardo».
Roma, giovani under 30 e anziani coperti dalla mascherina
Segnali di responsabilità e di consapevolezza provengono proprio dai giovani, che non si abbandonano alla tentazione di liberarsi del dispositivo di sicurezza ma scelgono di restare prudenti, indossando ancora la mascherina.
Lo raccontano al Corriere della Sera, due studenti universitari spagnoli, in Erasmus a Salerno, che sono in vacanza nella Capitale: «Si leggono notizie preoccupanti. I virologi chiedono di mantenere ancora gli occhi aperti e di non abbassare la guardia. Perché allora correre il rischio? Non ne vale la pena».
Per molti, la mascherina è diventata la normalità: «Non ci dà più alcun fastidio, anzi oramai ci siamo quasi affezionati».
Insieme ai tanti giovani, preoccupati e attenti, ci sono senza dubbio anche gli anziani. Lo racconta Paolo, di 83 anni, seduto a leggere il giornale su una panchina a metà di via Cola di Rienzo: «È vero, mi sono vaccinato con entrambe le dosi. Ma averla mi fa stare sereno e poi in una giornata come quella di oggi dove in tanti fanno shopping, gli assembramenti sono dietro l’angolo. Non c’è dubbio però che con questo caldo si faccia davvero fatica».
”Forse abbiamo imparato come dobbiamo comportarci”
L’edicolante di piazza Fiume racconta con ottimista: «Nessuno prova a entrare nel chiosco senza la mascherina. Sono tutti molto disciplinati, forse abbiamo imparato come dobbiamo comportarci. Speriamo si continui così».
Se però, da una parte c’è una consistente fetta di romani che sceglie di indossare ancora la mascherina all’aperto perché ritiene di essere più al sicuro, vi è un’altra consistente parte che invece, attende solo il momento di levarsela anche al chiuso.
A parlare Mara, 47 anni, a passeggio con il suo labrador all’inizio di via Salaria, vicino alla Rinascente: «È una liberazione, non ce la facevo più. Non vedo l’ora che arrivi il momento di non doverla portare neanche più al chiuso».
Francesco invece, un pensionato sulla settantina all’ingresso di villa Torlonia, risponde al Corriere della Sera: «Osservare i ragazzi con il volto mascherato mi fa pensare. Perché? Significa che li abbiamo convinti a vivere con la paura ma, se ci pensa, è un’assurdità. Avremmo dovuto insegnare loro che nella vita il rischio zero non esiste e invece continuiamo a fargli credere che potranno essere padroni di tutte le variabili. No, non può essere così. Il rischio è che quando la pandemia finirà, si troveranno molto male. Io ai miei nipoti consiglio di uscire e di andare a divertirsi».
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Valentina Cuffaro