Il brutto ko nel “Derby della Capitale” contro la Lazio di Simone Inzaghi (3-0) ha lasciato scorie tossiche nel gruppo e nell’aria di Trigoria. La sconfitta nella stracittadina non risulta essere pesante solo nel punteggio: l’assenza di gioco e di carattere palesati dai giallorossi, infatti, preoccupano dirigenza e tifosi. Paulo Fonseca, tecnico portoghese dei capitolini, è inchiodato (seppur a metà) alle sue responsabilità in un girone d’andata che ha visto la Roma disputare due mini campionati completamente diversi: i romani non hanno battuto nessuna delle prime nove della classifica, mentre hanno raccolto il massimo dalle sfide contro le avversarie che compongono la seconda metà della classifica. Aspettando lo Spezia Calcio. Un torneo stile Giano Bifronte da correggere nelle partite d’alta classifica.
Fonseca e la sua Roma “Bifronte”
Il confronto è impietoso. La Roma di Paulo Fonseca ha trovato enormi difficoltà contro le prime nove della Serie A e ha spazzato via, a tratti in modo scintillante, tutte le compagini di medio-bassa classifica. Se da un lato questo dato può sembrare positivo (i capitolini sono in piena corsa Champions League proprio perché hanno fatto meglio di altre rivali contro le meno forti), dall’altro la formazione del mister lusitano non è mai riuscita a prevalere negli importanti scontri diretti che il campionato gli ha somministrato durante il girone d’andata.
Il cammino con le attuali prime nove della massima serie mostra il volto meno accattivante di Paulo Fonseca: la Roma ha perso (malamente) contro Napoli, Atalanta e Lazio e ha ottenuto solo pareggi negli incontri con Juventus, Milan, Inter, Sassuolo e Hellas Verona, gara terminata 0-0 sul campo prima del celeberrimo “pasticcio Diawara“. Contro le medio-piccole, invece, il percorso dei giallorossi è da scudetto e sfoggia il sorriso del viso più bello: aspettando il match contro lo Spezia Calcio che chiuderà ufficialmente il girone d’andata, la banda Fonseca ha ottenuto solo vittorie battendo Sampdoria, Benevento, Bologna, Fiorentina, Udinese, Parma, Cagliari, Genoa, Torino e Crotone.
Numeri troppo diversi tra loro: Champions League possibile?
La clamorosa divisione del girone d’andata è certificata dal freddo dato dei numeri conquistati in campionato dai capitolini: 4 (cinque con il punto tolto contro l’Hellas Verona) su 24 contro le big e 30 su 30 ottenuti con le compagini dalla nona alla ventesima posizione. Aspettando sempre lo Spezia Calcio per un clamoroso en plein. Risultati così diversi tra di loro che inchiodano Paulo Fonseca ed i suoi giocatori a responsabilità diventate, ormai, oggettive: la Roma palesa una forte mancanza di personalità contro formazioni di pari o superiore forza e si mangia in un sol boccone le più deboli.
Basterà continuare questo trend per centrare il piazzamento alla prossima Champions League? I dati dicono che la Roma, in questo strano andamento, può dire la sua per la qualificazione alla massima competizione europea per club. Per essere (quasi) certo di centrarla, però, Paulo Fonseca dovrà continuare ad essere chirurgico nelle sfide che, almeno a bocce ferme, lo vedranno come favorito, incrementando il bottino con le vittorie in qualche scontro diretto. Meno Giano Bifronte e più Apollo per volare ancor più in alto. I capitolini, per il momento, sono in piena bagarre Champions: non male per un club che, non più tardi di settembre, era stato relegato ad una difficile lotta per un posto in Europa League e condannato ad un avvicendamento repentino in panchina.
ANDREA MARI
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