La prima persona a essere sottoposta al vaccino anti-Covid nel lazio sarà una infermiera. A darne notizia è l’assessore alla Sanità della regione, Alessio D’Amato, durante un’intervista al Corriere della Sera. L’assessore ha poi ricordato come il primo vaccino avverrà “il 15 gennaio, anche se stiamo ancora cercando di capire se ci sarà una data unica a livello europeo”.
Secondo le ultime stime sul vaccino, “il numero preciso è 202.384. E ognuno riceverà sia la prima che la seconda dose del vaccino Pfizer, che dovranno essere inoculate a distanza di 4 settimane”, ha spiegato D’Amato sulle colonne del Corriere, spiegando poi che i primi ad essere vaccinati saranno il personale sanitario e gli ospiti delle Rsa. Ma che comunque il vaccino “sarà su base volontaria”, ha ricordato ancora.
Dopo il personale sanitario, si procederà in base alla classe d’età e al rischio. “Ci sono persone fragili che avranno la priorità: penso ad esempio a chi ha patologie croniche, ai trapiantati, ai malati oncologici, ai cardiopatici”, ha sottolineato D’Amato.
Vaccino anti-Covid nel Lazio: chi lo somministrerà?
Il Lazio avrà comunque potrà vaccinare un milione di persone al mese. Una bella capacità, “ma tutto dipenderà dalla periodicità degli arrivi. E questo è indipendente da noi”.
A somministrare il vaccino ci penserà il personale della Regione, ma se dovesse arrivare quello di AstraZeneca, “più semplice da gestire, attiveremo i 4.000 medici di base e i 400 pediatri che partecipano solitamente alla campagna antinfluenzale”, ha poi detto al Corriere, spiegando che per una seconda fornitura “l’obiettivo è una spedizione ogni 15 giorni. Quindi i primi di febbraio dovrebbe arrivare ancora una quantità simile, forse qualcosa in più”.