Protesta dei genitori degli alunni della “Carlo Levi” contro un possibile ritorno alla cattedra della maestra con problemi psichici. Il direttore: “Non è vero che l’ufficio sia rimasto inerte a fronte delle segnalazioni giunte dalle famiglie”.
Roma, alla protesta dei genitori degli alunni della “Carlo Levi”, il direttore risponde: “Informazioni riservate”
Lo scandalo risale ad aprile, quando i genitori degli alunni della scuola elementare “Carlo Levi” di Roma, in zona Fidene – Colle Salario, vengono a conoscenza di comportamenti singolari e inadeguati da parte di una maestra che risulterà poi avere problemi psichici. La mattina del 19 maggio, la protesta di una cinquantina di genitori di fronte alla scuola, perché sembrerebbe che nessun provvedimento definitivo sia stato preso, e che addirittura la docente a settembre potrebbe tornare al suo ruolo.
Come riporta RomaToday, il direttore dell’istituto si difende sostenendo che l’ufficio scolastico non è rimasto indifferente alle proteste dei genitori e dichiara che tutte le azioni necessarie sono state svolte. Sembrerebbe però che la maestra, dopo un primo breve periodo di sospensione, si trovi ora in malattia, come rilasciato dalla presidente del consiglio d’istituto Tiziana Cagnazzo.
Pinneri sottolinea allora che “l’ufficio non può soddisfare le richieste della Stampa o delle famiglie di conoscere la situazione sanitaria dei docenti della scuola o gli eventuali procedimenti disciplinari avviati e il relativo esito“, e prosegue “si tratta, in entrambi i casi, di informazioni riservate, che non possono essere note a terzi”.
Ad intervenire sul caso anche il III municipio, quello dell’istituto. Paola Ilari, assessora alla scuola e vicepresidente, rende noto, attraverso un comunicato, che “nonostante si tratti di un istituto statale, ci siamo fatti carico delle problematiche emerse dalle segnalazioni dei genitori, chiedendo prima alla dirigente scolastica e poi direttamente all’ufficio scolastico di intervenire per una risoluzione del problema. Siamo fiduciosi che siano stati messi in campo i provvedimenti necessari per risolvere il grave disagio arrecato ai bambini e alle bambine”.
Giamila D’Angelo
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