Roma Lido non diventerà Metro E. Ecco quanto emerso dalla Regione Lazio che pare aver sottolineato, nella persona dell’Assessore ai Lavori Pubblici e alla Mobilità regionale, la totale assenza di un inizio di trattativa e dialogo in merito alla questione
Ritardi, guasti e problemi a Roma Lido: i lavoro per la Metro E non sono neanche in programma. La rivelazione dalla Regione Lazio
Roma Lido e Metro E? Un sogno lontano per i cittadini che hanno smesso di utilizzare il servizio per continui ritardi e guasti.
La questione sembrerebbe riguardare la Regione Lazio. Mauro Alessandri, assessore ai Lavori Pubblici e alla Mobilità ha dichiarato che non è in programma la trasformazione della ferrovia regionale in metropolitana. Sembrerebbe, infatti, che ad opporre resistenza sia la stessa amministrazione regionale.
“Chi vuole farlo–afferma Alessandri–deve semmai porsi il tema di dialogare con la Regione e convincere, dati alla mano, presentando robusti piani di intervento, fase mai iniziata”.
ROMA LIDO
La linea ferroviaria Roma Lido versa in condizioni disastrose per la media dei servizi sul resto del territorio nazionale e regionale. L‘ultimo report “Pendolaria”, fornito da Legambiente, afferma che la linea ha perso il 45% dell’utenza dal 2014 ad oggi. Il calo nasce dalla perdita di fiducia dei passeggeri nei confronti del servizio, danneggiato da ritardi e gravi problemi.
L’ultimo guasto risale alla settimana scorsa. La rottura dei cavi elettrici ha danneggiato un vagone e ha costretto i passeggeri a scendere tra i binari della ferrovia.
Le dichiarazioni
Ad esprimersi in merito alla “questione Roma Lido” è stato Carlo Calenda:
“Sono passati cinque anni da quando lo Stato ha assegnato i 180 milioni di euro per trasformare la Roma-Lido in metropolitana. Ma Regione e Comune sono ancora fermi a intese, accordi e discussioni su come usare questi fondi“- e aggiunge – “non si capisce neanche più se verranno davvero utilizzati per dotare Roma di una quarta metropolitana, come annunciato nel 2016“. I dubbi, a questo punto, appaiono legittimi.
Serafina Di Lascio