Tra i ragazzi coinvolti nella rissa, cinque minorenni, portati al Commissariato Trevi-Campo Marzio. Ecco le proposte dei ristoratori per evitare gli assembramenti.
Sabato pomeriggio, il centro storico si è visto inondato da una folla di giovani senza mascherina. Nella folla, una decina di adolescenti, senza mascherina, hanno dato vita ad una maxi rissa in piazza del Popolo. La Polizia e i Carabinieri, che ormai hanno un presidio fisso nella piazza, sono intervenuti. Tra i ragazzi coinvolti nella rissa, cinque minorenni, portati al Commissariato Trevi-Campo Marzio. Sembrerebbe che la rissa non abbia provocato alcun ferito.
Questa però, non è la prima volta che si verifica una tale situazione. Sono molti infatti gli scontri e le risse, organizzate e non, che si verificano nella Capitale.
Quali sono le proposte per intervenire?
I ristoratori, per limitare e porre fine a queste follie, lanciano le loro proposte anti caos. Stop al consumo di alcol per strada e asporto nelle strade della vita notturna così da diminuire gli assembramenti tra i giovani. I ristoratori vorrebbero dunque aumentare i clienti ai tavoli, con orari di chiusura dei pubblici esercizi da spostare oltre le 18.
Le associazioni di categoria si stanno organizzando per riaprire, dato il ritorno del Lazio in zona gialla, proponendo alternative e soluzioni al prefetto di Roma e poi successivamente al Governo e al Comitato tecnico scientifico.
Inoltre si confermano i “patentini vaccinali” che rappresenteranno uno strumento utile e decisivo soprattutto in primavera e in estate, quando il piano di vaccinazioni avrà raggiunto diverse persone.
Le chiusure posticipate
Il mondo della ristorazione vorrebbe spostare la chiusura oltre le 18. L’idea sarebbe di restare aperti fino alle 21/21.30 oppure differenziare gli orari di chiusura per bar e ristoranti: stop alle 21 per i ristoranti e servizio fino alle 20 per i bar.
Il leader romano di Fiepet-Confesercenti, Claudio Pica, propone: «L’orario di chiusura alle 18 potrebbe restare nel malaugurato caso il Lazio tornasse in zona arancione, che attualmente costringe a limitarsi all’asporto e al delivery per tutto il giorno». I gestori, inoltre, comprendono il problema degli assembramenti e sono pronti a contrastarli e ad attuare tutte le misure necessarie a controllarli.
Le proposte anti caos
La categoria dei ristoratori propone inoltre lo stop alla vendita d’asporto oltre le 18, nelle strade della movida, frequentate abitualmente dai giovani. E’ sicuramente un modo per evitare assembramenti fuori dai locali tra Trastevere, San Lorenzo, Pigneto, Monti, Ponte Milvio e negli altri quartieri della vita notturna romana. L’intenzione è anche quella di chiedere al prefetto il divieto del consumo di alcol all’aperto, sempre dopo le 18.
Altre misure attuate da ristoranti e bar sono, per esempio, l’obbligo di prenotazione dei tavoli e la misurazione della temperatura ai clienti. In tal modo sarà possibile prevenire i contagi all’interno dei locali e tracciare tutti i possibili contagi.