I lavoratori di Roma Metropolitane hanno incrociato le braccia dopo settimane di proteste. Si attendevano buone notizie dal fronte stipendi, ma non sono mai arrivate. In tanti aspettano ancora lo stipendio del mese di novembre e quello di dicembre. La tredicesima sembra un lontano miraggio e la prospettiva di passare un Natale senza pagamenti è sempre più reale.
Braccia incrociate dei lavoratori: ecco le ragioni
La causa del ritardo nei pagamenti si riscontra nei 19 milioni di debiti accumulati dalla società che risulta messa in liquidazione dal Comune nel 2019. Sono in corso contenziosi e il pignoramento dei conti mentre mancano atti formali che possano coprire le passività. “Sono gli atti di Roma Capitale che mancano, abbiamo bisogno di certezze“. Questo è quanto affermano i dipendenti di Roma Metropolitane: “Il nostro impegno non è mai venuto meno nonostante innumerevoli difficoltà a cui, nostro malgrado siamo stati sottoposti“. La Giunta capitolina è stata incapace di far assolvere i compiti agli Uffici Comunali preposti e la conseguenza è lo sciopero di oltre 150 dipendenti. Da oggi 16 dicembre fino al 19 dicembre, i lavoratori resteranno a braccia conserte per far sentire la propria voce.
“Dopo mesi di atti inutili o anche dannosi, portati avanti senza alcun confronto con le organizzazioni sindacali e senza una strategia né una visione d’insieme anche minima, Roma Capitale ha lasciato la propria azienda nelle mani di un privato, che tutela i propri interessi“. I lavoratori denunciano l’assenza di un piano di risanamento che avrebbe potuto salvare l’azienda dalla liquidazione e rimangono fermi, in attesa di risposte.
La consigliera del Pd Capitolino Ilaria Piccolo chiede un intervento immediato da parte della sindaca Raggi. “Se la sindaca Raggi ha veramente a cuore l’interesse dei cittadini e dei lavoratori, come dice, anziché portare al tracollo Roma Metropolitane, agisca e lo faccia in fretta“.
Valentina Trogu
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