La proposta arriva proprio dalle corsie degli Ospedali italiani: si tratta dell’epidemiologo Matteo Bassetti che non esclude la possibilità di un “coprifuoco” alle ore 22:00 nelle città di Roma e Milano
Coprifuoco nelle città di Roma e Milano: la misura cautelare proposta dall’epidemiologo Matteo Bassetti, per evitare un secondo lockdown
Coprifuoco a Roma e Milano. Ad invocarlo è l’infettivologo Matteo Bassetti. L’esperto, infatti, sostiene la possibilità di instaurare alle ore 22:00 una specie di coprifuoco nelle due grandi città italiane.
“L’ipotesi del coprifuoco dopo le 22 potrebbe essere una soluzione alternativa al lockdown, ma solo in alcune situazioni e non su base nazionale. Penso a Milano, all’area di Genova, a Roma e anche nel Lazio – spiega Bassetti – Sicuramente potrebbe essere uno strumento per limitare la circolazione notturna, quando è più difficile il controllo del territorio e c’è anche più leggerezza nei comportamenti da rispettare.”
La situazione epidemiologica in tutta la Nazione pare essersi aggravata nelle ultime settimane e il rapido peggioramento ha portato già numerosi Governatori di Regione a instaurare nelle misure stringenti in vista di un prossimo possibile nuovo lockdown. Lo scopo sarebbe proprio quello di evitare l’approdo di una misura così drastica che già nei mesi di Marzo, Aprile e Maggio 2020, pare aver messo in ginocchio l’economia e la salute psichica di numerose persone.
L’epidemiologo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Regione Liguria, non esclude, a tal proposito, la possibilità di instaurare un coprifuoco, proprio nelle città di Roma e Milano. Negli scorsi giorni, non ha risparmiato parole forti nei confronti dei colleghi e dei cittadini e così scriveva su Facebook:
“Si chiude un’altra giornata difficile in ospedale fatta di molti ricoveri per Covid e per fortuna anche di molte dimissioni. Lavoro duro fatto dal gruppo che coordino e che non si ferma mai: giorno e notte. Grazie a tutti i sanitari per lo straordinario lavoro svolto in corsia. Oggi grazie ai nostri protocolli di cura abbiamo grandi soddisfazioni. Abbiamo una letalità quasi azzerata (inferiore all’1%) , neanche paragonabile a quella di marzo e aprile, nonostante l’età media dei nostri pazienti sia paragonabile a quella della scorsa primavera. I nostri protocolli terapeutici funzionano. Quando sento dire che la nostra capacità di trattamento e la letalità non sono cambiate credo che non manchi ottimismo, manca semplicemente il realismo. Basta guardare ai numeri. In ogni caso se ci sono centri in cui la letalità e le cure non sono cambiate occorrerebbe valutare i loro protocolli e la loro capacità di organizzazione. I nostri protocolli sono a disposizione di tutti i colleghi che ne vogliono usufruire. È il momento in cui tutti dobbiamo fare la nostra parte rispettando le misure dettate dal governo e evitando polemiche. Solo con l’aiuto di tutti possiamo vincere definitivamente la guerra contro il virus.”