Strade più curate e aria meno incontaminata. A Roma diventano operativi i nuovi sbocchi per ripulire la città dai rifiuti. Fiduciosa l’Assessora Alfonsi per i nuovi impianti e per il futuro del paese.
SOS rifiuti
L’emergenza rifiuti che intossica Roma da anni, sembra volgere al termine.. o quasi. I nuovi sbocchi per lo smaltimento di immondizia divengono operativi, dopo giorni di attesa e discussioni. A remare verso una direzione favorevole per la città è l’Assessora all’ambiente Sabrina Alfonsi, fiduciosa nei nuovi piani attuati. Dichiara «Siamo tornati ad avere soluzioni sufficienti per smaltire le 18 mila tonnellate di rifiuti che si stima verranno raccolte da oggi a domenica, coprendo per intero il fabbisogno cittadino, con anche un avanzo di oltre 500 tonnellate. Naturalmente, servirà ancora qualche giorno per andare a regime e recuperare un arretrato di circa duemila tonnellate».
Oltre gli sbocchi
Nonostante i nuovi sbocchi, il termovalorizzatore di San Vittore e gli incentivi straordinari di Ama ai suoi dipendenti, il Lazio si classifica secondo sulla pessima gestione dei rifiuti. E’ quanto dichiarato dal fascicolo Ecomafia di Legambiente, che posiziona Roma tra le peggiori province in tema di salvaguardia ambientale. «Lo smaltimento illecito dei rifiuti, in particolar modo a Roma, è la causa maggiore dell’aumento degli ecoreati commessi nel Lazio. Una situazione che nei territori è chiara e rispecchia i dati che emergono dal dossier» – reclama Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio.
Mancanza di impianti, discariche abusive e mole di immondizia crescente. A inveire contro le istituzioni è Chicco Testa, presidente Fise Assoambiente. «Sull’emergenza rifiuti colpevoli: Regione, Comune e Ama. Per la carenza di impianti ci sono centinaia di tonnellate di rifiuti che non si sa dove mettere e quindi rimangono nei depositi sui camion o per strada».
Scritto da Simonetta Chiariello.