Dalla Sindaca Virginia Raggi ad enti ed istituzioni quali la Comunità di Sant’Egidio, la città di Roma si attiva per la salvaguardia dei rifugiati provenienti dall’Afghanistan. Numerosi sono coloro che tentano la fuga in seguito alla presa da parte dei talebani, anche della città di Kabul. Necessari i corridoi umanitari
Dalla Raggi alla Comunità di Sant’Egidio, il Comune di Roma si attiva per i corridoi umanitari per i rifugiati provenienti dall’Afghanistan
Afghanistan e senso di responsabilità: il Comune di Roma si attiva per i corridoi umanitari.
Ad annunciarlo è una lettera scritta dalla Sindaca Virginia Raggi al Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. All’interno del testo, la Prima Cittadina di Roma afferma di essere pronta a sostenere eventuali sforzi volti a istituire immediatamente corridoi umanitari.
L’emergenza che l’Afghanistan sta vivendo è una crisi umanitaria che necessita di supporto e cura da parte di tutte le Istituzioni mondiali.
“Garantisco che sin da subito siamo pronti a mettere a disposizione le strutture comunali per contribuire all‘accoglienza dei rifugiati, delle donne, degli studenti e delle studentesse, dei bambini e di chi è in procinto di essere rimpatriato“- continua la Raggi, precisando – “Roma è pronta altresì a impegnarsi nel sostenere la collaborazione di altri enti che operano nella Capitale. Guardiamo con interesse alle iniziative a favore delle donne afgane e a tutte quelle che puntano a istituire borse di studio, agevolazioni e posizioni di Visiting Professor“.
La lettera della Sindaca arriva in seguito ad altri appelli rivolti al Governo da parte delle chiese protestanti del territorio e da parte della Comunità di Sant’Egidio.
“L’Europa deve agire per garantire la protezione di quanti fuggono dall’Afghanistan riconquistato dai talebani. In queste ore migliaia di uomini, donne e bambini rischiano la vita semplicemente per aver creduto nei valori della democrazia, della libertà di esprimersi e di studiare“. Così si esprimono in merito il presidente di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, Luca M. Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Alessandra Trotta, moderatore della Tavola valdese.
Serafina Di Lascio
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