È uno dei settori più colpiti dal Coronavirus, la malattia virale esplosa in Cina che, rapidamente, si è propagata in tutto il mondo. A distanza di quasi un anno dal suo avvento, il virus continua a spaventare anche l’Italia portando contagi, morti ed una crisi economica difficile da fronteggiare. Lo sanno bene ristoratori ed albergatori che, da inizio pandemia, hanno pagato un dazio davvero alto. Ma le misure restrittive, leggendo le ultime statistiche, sembrano essere davvero necessarie per bloccare l’avanzata del Covid-19 dando, così, respiro alle terapie intensive degli ospedali. Il turismo a Roma, però, è uscito a pezzi dal periodo: attualmente, solo il 10% delle stanze degli alberghi è occupata dai turisti.
La difficile situazione del turismo di Roma
Se una delle città più belle ed artistiche del mondo è in ginocchio, immaginiamo gli altri centri meno in vista. Il turismo a Roma è al collasso: molti alberghi hanno chiuso i battenti (temporaneamente o definitivamente), i tour turisti delle guide sono praticamente azzerati ed i turisti, stranieri ed italiani, sembrano fuggire dalla Capitale per colpa di restrizioni e paura. Questi due fattori, ovviamente, hanno un unico comun denominatore: il Coronavirus.
Gli ultimi dati che emergono dallo studio del “Convention Bureau Roma e Lazio“, certificano un calo drastico e drammatico rispetto al 2019, un’annata davvero positivo sotto alla voce turismo. Dall’uscito del lockdown di maggio, infatti, si è registrato una diminuzione del 77% dei turisti nella Capitale con un picco di -84% raggiunto nel mese di settembre. Il settore alberghiero, quindi, non ha mai abbandonato, di fatto, il periodo di lockdown. Le stanze dalla “Città Eterna” sono occupate solo per il 10% della totalità. Una miseria che mette a durissima prova, ancora, un settore che produce un Pil del 10-20% della Regione Lazio.
ANDREA MARI
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