La notizia potrebbe essere davvero di quelle storiche. Nel 1925 la Galleria nazionale d’arte antica di Palazzo Barberini aveva concesso al Palazzo di Montecitorio a Roma una seconda Gioconda. Dimenticata per anni e riscoperta solo nel 2019, è stata ora giudicata una seconda versione dell’originale. Potrebbe proprio trattarsi di una seconda opera di Leonardo.
Roma, la Gioconda di Montecitorio potrebbe essere una seconda versione di Leonardo
Il quadro è rimasto per quasi cento anni dimenticato nel magazzino della Camera dei Deputati a Montecitorio. Il trattamento ad esso riservato è sempre stato approssimativo, considerato per decenni una semplice copia. Di scarso valore, quindi, da tenere in magazzino. Nel 2019 però dei restauratori hanno iniziato a studiarne la tecnica, per poi, dopo infiniti esami, arrivare a comprendere che potrebbe davvero trattarsi di una seconda opera di Leonardo.
Il quadro è stata visionato a lungo anche da esperti del Louvre, e nonostante le esitazioni iniziali davanti ad una scoperta di questo calibro, effettivamente l’opera è stata giudicata come una seconda versione della Gioconda conservata al Louvre. Come riporta anche RDS infatti grazie ad una tecnica ad infrarossi è stato possibile scoprire sotto la pittura una bozza con le stesse correzioni della Gioconda originale. Identiche.
Quindi la possibilità che quest’opera sia a tutti gli effetti frutto del lavoro di Leonardo è altissima. Antonio e Maria Forcellino spiegano che la “Gioconda di Montecitorio” ha gli stessi colori utilizzati da Leonardo, una tecnica di pittura che richiama in maniera indelebile quella dell’originale e delle dimensioni non congrue per trattarsi di una copia. Tuttavia le ricerche e gli studi sono ancora in corso, prima di confermare una simile notizia occorreranno tutte le sicurezze del caso. Ma la rivelazione resta certamente clamorosa.
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