Per quanto il vaccino antinfluenzale sia quest’anno ampiamente consigliato e richiesto, non è così semplice procurarsene una dose. Da qualche giorno sui banconi delle farmacie si trova esposto questo cartello: “Avviso ai cittadini. L’influenza si avvicina e i vaccini sono introvabili. Noi farmacisti siamo con voi, avere un vaccino per tutti sotto casa è un vostro diritto“.
In farmacia non si trovano i vaccini
I farmacisti esprimono il loro disappunto sull’impossibilità di reperire i vaccini. Antonino Annetta, titolare di una farmacia di Villa Gordiani, appartiene al gruppo di farmacie romane che si sono costituite nell’associazione Mondofarmacia. E’ questa l’associazione che ha deciso di esporre il cartello per comunicare a tutti i cittadini quanto sta accadendo. Racconta Annetta: “Il numero delle persone che chiede di potersi vaccinare aumenta in modo esponenziale con il passare delle settimane. Le persone devono sapere che al momento i vaccini non sono disponibili in farmacia e anche quando lo saranno il numero previsto è esiguo. Giustamente è stata data priorità al settore pubblico per le categorie protette ma come farmacisti restiamo convinti che potersi vaccinare è un diritto di tutti“.
L’obiettivo nel Lazio di vaccinare 2,5 milioni di persone
E’ stato proprio il mondo scientifico a sensibilizzare sul vaccino antinfluenzale. Anche nell’appello lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità la vaccinazione è importantissima per evitare che si confondano i sintomi della comune influenza con quelli del Coronavirus. In realtà il vaccino nel Lazio è obbligatorio per alcune categorie e fasce d’età. Nicola Zingaretti infatti, presidente della Regione Lazio, ha ha firmato un’ordinanza con cui ha reso obbligatoria la vaccinazione antinfluenzale e anti pneumococcica per tutti i cittadini over 65 anni e tutto il personale sanitario. L’assessorato alla Sanità ha fatto sapere che sono in consegna alle Asl un milione di dosi. L’obiettivo nel Lazio è vaccinare 2,5 milioni di persone. Il rischio è tuttavia che di fronte all’impennata nel numero delle persone che vogliono vaccinarsi quest’anno le dosi disponibili in farmacia siano di meno.
La preoccupazione dei farmacisti
Racconta Cristina Barletta, titolare di una farmacia in piazza della Repubblica: “Vogliamo evitare che accada ciò che è accaduto con le mascherine, quando le persone pensavano che erano le farmacie a non essersi mosse per tempo. Sappiamo che quest’anno il servizio sanitario nazionale ha chiesto alle aziende produttrici di vaccini di aumentare la produzione di circa il 40 per cento e la Conferenza Stato-Regioni ha deciso di destinare alle farmacie private l’1,5 per cento della quota totale. Questo significa che per ognuna saranno disponibili tra le 12 e le 25 dosi di vaccino. Pochissime. Ma il timore è che non arrivino nemmeno queste”.
Dichiara Maria Grazia Mediati, titolare di una farmacia al Prenestino: “L’anno scorso in tutta Italia abbiamo distribuito 900mila dosi. Quest’anno abbiamo ne abbiamo chiesti un milione e 500mila. Ed era già un numero basso. Per il momento siamo destinati a riceverne 250mila. Giustamente la precedenza è per categorie protette ma non possiamo dimenticare che la popolazione attiva, quella che continuerà a lavorare e a girare, potrà infettarsi e aumentare la circolazione del virus. Va trovato un equilibrio e aumentare le quote di vaccino disponibile. Con questi numeri, come faremo a scegliere a chi darlo?”. Alcune farmacie non prendono prenotazioni, mentre altre stanno già iniziando a prendere i nominativi.
In merito alla proposta di Federfama di permettere alle farmacie di somministrare il vaccino, Mediati commenta: “Questo ci avrebbe permesso di affiancare l’attività dei medici di base e avere più persone vaccinate. Non dobbiamo dimenticare che le farmacie, anche durante la quarantena, si sono rivelate un importante servizio sanitario sul territorio”.
Le parole dell’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato
L’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, ha infine spiegato: “Abbiamo previsto di ampliare la rete di offerta anche attraverso l’utilizzo dei drive-in regionali e della rete delle farmacie come progetto sperimentale. A questo scopo potrebbero essere circa 400 le farmacie del Lazio ad aderire al progetto ‘vaccinazioni in farmacia’. Abbiamo chiesto al CTS un nullaosta alla possibilità che la somministrazione delle vaccinazioni avvenga ad opera e sotto la responsabilità di un operatore sanitario opportunamente formato. La cosa migliore che può fare ora il cittadino nella fascia di età dai 60 anni in su è contattare il proprio medico di medicina generale per prenotare in sicurezza la vaccinazione oppure nella fascia 6 mesi/6 anni contattando il proprio pediatra di libera scelta“.
In merito alla quantità di dosi previste per la vendita, l’assessore afferma: “Con 2,4 milioni di dosi aggiudicate di vaccino antinfluenzale il Lazio è la prima regione italiana per approvvigionamento, neanche una dose dovrà essere inutilizzata ed è per questo che tutto il Sistema è stato mobilitato. Noi siamo stati tempestivi nel fare gli ordini poiché già il 17 aprile con ordinanza n° 30 del presidente Zingaretti è stata impostata la campagna di vaccinazione 2020/21. Sono già oltre 1 milione le dosi consegnate alle Asl che le stanno distribuendo ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e ai centri vaccinali delle stesse Asl. Non vi è alcun ritardo poiché anticipare troppo può significare non avere la copertura quando il picco influenzale raggiungerà l’apice.“
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